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Albiol-Koulibaly, un muro da 8. Bene Strinic. Hamsik delude ancora

Albiol-Koulibaly, un muro da 8. Bene Strinic. Hamsik delude ancora

Lazio-Napoli 0-1, le pagelle di Mimmo Carratelli e Ilaria Puglia

RAFAEL 6,5 – La traversa lo salva dal colpo di testa di Parolo, poi Cavanda gli consegna palla a due passi dalla porta azzurra. Sicuro sui pochi tiri che gli arrivano, uno violento ma centrale di Basta. Una uscita decisa su Djordjevic ed è attento sulla conclusione finale di Keita.

Cavanda gli fa un tiro telecomandato, Keita tenta il numero, Basta prova a perforare. In tutti e tre i casi, qualche mese fa quelle palle, forse, sarebbero entrate, oggi no. O è ancora l’effetto della Supercoppa o quello di una difesa che finalmente funziona o, santa pace, finalmente abbiamo messo a posto le cose – 6,5

MAGGIO 6,5 – Con la fascia di capitano (Hamsik in panchina). Keita è veloce, sa tenere palla, dribblare. Con qualche affanno e senza cedere mai, il difensore azzurro tiene col sostegno di Callejon. Notevole l’impegno difensivo, poche sortite in avanti. Un lungo tiro-cross verso l’incrocio dei pali con Berisha attento a sventare l’insidia.

Facciamo così: quando parliamo di Maggio smettiamo di parlare di cross. Cancelliamo questa parola e guardiamo la prestazione a prescindere: è stata buona – 6,5

ALBIOL 8 – Strepitosa partita dello spagnolo che comincia con un errore (3’ regala un corner alla Lazio), ma poi diventa imbattibile nel gioco alto e palla a terra. Djordjevic è cancellato dal match e così Klose nel secondo tempo. Una sicurezza da campione. Esce anche dall’area per bloccare una volta Keita. Un dominatore assoluto.

Grandissimo Albiol, è tornato alla grande. Talmente alla grande che quell’unica sbavatura nel primo tempo diventa una macchia a testimoniare che questo è un uomo. Ora, por favor, Albiol, non te fermar. Olè – 8

KOULIBALY 8 – Altro colosso in difesa. Gioca in tutti i modi, di anticipo, di fisico, resistente nei contrasti, preciso nei rilanci, sicuro in ogni situazione. Una sola macchia, quel liscio sul pallone a candela sparato da Higuain all’indietro (34’). Spesso blocca Candreva e Djordjevic. Sul gioco alto è sempre vincente. Spazza l’area con decisione nelle azioni confuse create dalla Lazio. Conclude una partita magistrale con un gran tuffo nell’area azzurra e palla respinta di testa a filo d’erba.

‘O niron è turnat! ‘O niron è cresciut! – 8

STRINIC 7 – Debutto con grande sicurezza del difensore mancino croato. Contiene l’azione di Candreva, il più temuto dei laziali. Pressandolo, lo costringe spesso a passare palla e gli consente qualche cross sporco. Si propone qualche volta in avanti (41’ tiro parato). Britos era squalificato e Ghoulam è impegnato nella coppa d’Africa. L’impressione è che il Napoli abbia trovato un valido esterno sinistro di difesa.

Si era detto che, venendo da un infortunio, sarebbe stato pressoché inutile. Si era detto che ci avrebbe messo giorni e giorni per allinearsi al gruppo. E invece… invece l’ho visto in campo e mi è passato un anno di difesa fatta a buchi e impallinata da chiunque davanti. Ho alzato gli occhi e ho visto uno meglio di Goulham. Poi ho pensato a Britos dietro la fornacella e ho benedetto il Signore – 8

DAVID LOPEZ 7 – Instancabile. In tandem con Gargano è sempre attento e pronto a sporcare le linee di passaggio dei centrocampisti laziali. Molto più concreto di Biglia al quale concede poco.

Il tandem con Gargano è bellissimo perché rappresenta un contrasto netto: David è la tecnica, Walter, la forza e la caparbia. Insieme sono splendidi – 7

GARGANO 7 – Anche lui inesauribile. Tiene a bada Parolo ma è dovunque a pressare e a raddoppiare. Ammonito per un fallo su Parolo. Era diffidato, salterà la prossima partita col Genoa al San Paolo, lunedì 26. Un piccolo, generoso guerriero.

Immenso Gargano: generosissimo, silenzioso, modesto, minuscolo e possente Gargano – 7,5

CALLEJON 6,5 – Impegnato soprattutto a difendere sulla corsia dove avanza il poderoso difensore angolano Cavanda e pronto al raddoppio su Keita. Grande intesa con Maggio nella fase passiva. Meno visibile in attacco. Due occasioni, però. La rovesciata è debole davanti a Berisha che para (88’). L’astuto tocco di petto al 93’ a pochi passi dalla porta è sventato in corner da Pereirinha. Una partita di grande applicazione e sacrificio.

Ha fatto giocare bene Maggio. Ha difeso molto bene. Sto – 6

DE GUZMAN 6,5 – Preferito ad Hamsik per dare più sostanziosa presenza in zona centrale in soccorso a Gargano e David Lopez contro il centrocampo a tre della Lazio. Nel primo tempo si dedicare a pressare su Ledesma che comanda il gioco laziale dalle retrovie, davanti alla difesa. Missione compiuta. Partita di grande attenzione e molto concreta. Esce nel finale.

Se Rafa crede in De Guzman, anche Puglia crede in De Guzman – 6,5

JORGINHO s.v. – Entra per De Guzman all’83’. Gioca un paio di palloni.

Teniamoci De Guzman – s.v.

MERTENS 7 – Parte titolare dopo due gare da panchinaro. È prezioso nei rientri difensivi su Basta che avanza e raddoppia su Candreva in aiuto a Strinic. Batte due punizioni dal limite contro la barriera. È suo il lancio che scatena Higuain in gol, assist essenziale. Svelto nel ribaltare il fronte. Ammonito per simulazione quando cade nell’area laziale toccato da Biglia. Esce dopo un’ora.

Ancora lontano dall’essere il motorino che conosciamo. Però, che assist! – 7

HAMSIK 4,5 – Delude ancora. Entra per Mertens (61’) col compito di dare sostegno offensivo a Higuain, ma manca nei contrasti ed è poco deciso in alcune occasioni nell’area laziale perdendo palloni preziosi da battere a rete. Svagato nella fase passiva. L’unico lampo è il cross che Callejon cerca di concludere in rete di petto.

Con una difesa che funziona così mi tengo pure Hamsik che entra in campo molle come una banana stantia – 4

HIGUAIN 8,5 – Partita strepitosa non solo per il magnifico gol decisivo. Due volte vicino a raddoppiare. La prima volta è abile Berisha a intercettare il diagonale da destra, la seconda volta il tiro è di poco a lato. Dà profondità alla squadra, difende bene la palla, lotta, si innervosisce alla fine per un fallo a suo favore che Rizzoli non gli concede. Esce negli ultimi nove minuti. Un protagonista assoluto.

Grinta, incazzatura proficua, cazzimma. Ieri in campo ha dato tutto. Con la dedica ad Insigne ha guadagnato un punto almeno. Con la risposta sul restare a Napoli ancora un altro – 9

ZAPATA 6,5 – Entra bene in partita per Higuain (86’) giocando nove minuti compreso il recupero di cinque minuti. Subito in movimento impegnando di fisico i difensori laziali che devono stenderlo a centrocampo mentre se ne va di forza in contropiede. Agisce soprattutto sulla destra, rapido nel portare palla. All’88’ il cross per Callejon che lo spagnolo tenta di sfruttare in rovesciata.

Continua a crescere, ha movenze sempre più belle. Sta in campo con la modestia di chi è pronto a fare anche tanta panchina aspettando il suo turno. Mi piace – 6,5

BENITEZ 7 – Vince con la nuova filosofia. Come contro la Juventus, organizza una partita di grande contenimento per frenare la Lazio. Rispondono alla grande i due centrali Albiol e Koulibaly. E, sulle corsie, il sacrificio di Callejon e Mertens (stavolta più concreto e continuo nei rientri) chiude i varchi alle percussioni esterne della Lazio. Fa debuttare Strinic che lo ripaga con una partita attenta e sicura. Preferisce in partenza De Guzman ad Hamsik per avere una presenza più concreta a centrocampo dirottando l’olandese su Ledesma che è il regista arretrato della Lazio. Schiera dal primo minuto Mertens, prezioso nella fase passiva e guizzante in attacco. Capolavoro difensivo del Napoli esaltato dal gol vincente di Higuain. Terzo posto riconquistato, quinta vittoria esterna, Rafael imbattuto. C’è la Roma in calo a otto punti. Il terzo posto va bene, in palio anche il secondo?

Certo che sì, e l’Europa League, e la Coppa Italia e chissà cos’altro. In casa Roma è sempre all’erta lo psicodramma, e se solo imparassimo a sfruttare tutte le occasioni potremmo aspirare a tutto. Adesso? Un girone tutto da cominciare, con una difesa speriamo ritrovata, con innesti da perfezionare e alcuni dei nostri ancora da ritrovare. Insomma, l’osso è ancora lontano dall’essere spolpato. Si può fare ancora tanto di più, compreso vincere. Compreso amare quest’uomo alla follia. Vamos. E Forza Napoli. Sempre – 9
Mimmo Carratelli e Ilaria Puglia

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