Roma e Inter agli esami di riparazione di fair play davanti alla Uefa
“No fair play, no party”. È il titolo scelto oggi dalla Gazzetta dello Sport per un’interessantissima paginata sulle audizioni alla Uefa di Roma e Inter, le due italiane lontane dai parametri previsti da Michel Platini. Oggi è stato il turno della società giallorossa, domani di quella nerazzurra. E illustrare i piani di rientro sono i […]

“No fair play, no party”. È il titolo scelto oggi dalla Gazzetta dello Sport per un’interessantissima paginata sulle audizioni alla Uefa di Roma e Inter, le due italiane lontane dai parametri previsti da Michel Platini. Oggi è stato il turno della società giallorossa, domani di quella nerazzurra. E illustrare i piani di rientro sono i due numeri uno: James Pallotta e Erik Thohir.
“Il numero magico – scrive la Gazzetta – riguarda la regola-principe di tutto il fair play: il break-even, ossia il pareggio di bilancio. Per arrivarci, cioè per imporre il motto «spendi solo ciò che incassi», l’Uefa ha previsto degli step: in questa fase è consentito un deficit massimo di 45 milioni sommando algebricamente i risultati d’esercizio delle stagioni 2011-12, 2012-13 e 2013-14, con l’esclusione di alcuni costi come quelli virtuosi per stadi e vivai”.
Il rosso finale dell’Inter – scrive sempre la Gazzetta – ammonta a 180 milioni di euro; quello della Roma a 100. Thohir domani andrà a spiegare che il costo del lavoro è sceso dai 234 milioni del 2009-10 ai 116 del 2013-14. Quest’anno il budget prevede una perdita di 50 milioni, dimezzata rispetto al -103 del 30 giugno 2014, “grazie al taglio di salari e ammortamenti e all’aumento dei ricavi commerciali, tra Infront e Nike”.
Pallotta, invece, non potendo puntare sull’austerity (gli stipendi sono cresciuti da 94 a 108 milioni nell’ultimo anno) ha puntato la sua difesa sui progetti per il futuro: l’internazionalizzazione del marchio e il nuovo stadio su tutto. Grazie ai premi Champions, poi, il fatturatocrescerà di parecchio in quest’esercizio. “L’Uefa – scrive sempre la Gazza – ha richiamato la Roma anche perché il patrimonio netto consolidato è negativo per 81 milioni (-4 per l’Inter): questo, però, non è un parametro vincolante”.