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La verità è che noi Benitez non ce lo meritiamo

La verità è che noi Benitez non ce lo meritiamo

Lo chiamano il cantiniere? Di certo non è anoressico e sono pronto a scommettere che è una buona forchetta. Rafa Benitez è sicuramente un commensale di buona compagnia, uno che a tavola ti dà soddisfazione. Per questo, credo, mi è venuto in mente l’accostamento con un noto spot della Galbani: “La fiducia è una cosa seria che si dà alle cose serie”. Chi non ricorda clicchi qui ma anche sul link con il video di Johnny Dorelli: “Bisogna fare bene le cose per meritare fiducia”. Ma sono disposto a litigare, oltre che con gli “anti-beniteziani”, pure con i “rafaeliti” al 100 per cento: non mi piacciono gli integralismi, di qualsiasi genere. Ero zemaniano e ho cambiato idea, perché nel calcio (come nella vita) ci si deve “misurare la palla”. Non puoi giocare contro il Real Madrid allo stesso modo di come affronti Chievo e Sassuolo. Ma questo è un altro discorso. Non mi piace il centrocampo a due, sia che si schierino Jorginho e Inler sia con la coppia Gargano – David Lopez. Se Hamsik fa da sponda ad Higuain, la squadra è troppo sbilanciata in avanti. Se uno dei due in mediana perde la palla, gli avversari vanno in porta. E nemmeno condivido la staffetta Insigne-Mertens, i cambi sono scontati e “letti”, il Napoli diventa prevedibile. Così come non mi esalto per Callejon. Ottimo giocatore, ma per alcuni gol che si è divorato “ci vogliono i paccheri”.

Tutto ciò premesso, come si scrive nei ricorsi, rispetto profondamente l’allenatore del Napoli e credo che sia una persona talmente seria, perbene, competente, professionale che…non ce lo meritiamo! Ho scritto altrove che per Marcello Lippi, nell’unico periodo decente del post Maradona, pensavo la stessa cosa. Tant’è vero che Lippi ha fatto una carriera strepitosa, vincendo anche i campionati del mondo con la nazionale italiana. Rafa–Galbani, diciamola tutta, vive a Castelvolturno, che non è l’Eden. Come Hamsik, del resto. Non ha scelto le oasi napoletane di Posillipo e via Petrarca. Lavoratore instancabile, cura dettagli e particolari in modo maniacale. Videotape, statistiche, sofisticati software per controllare la forma fisica dei suoi calciatori. Gestisce le situazioni da grande manager, compresa l’eliminazione dalla Champions. Parla in modo impeccabile, conosce le lingue, le sue dichiarazioni ai giornalisti potrebbero diventare oggetto di una tesi di laurea in scienza della comunicazione. Potrei dire tanto altro ma mi fermo.

Come si è potuto invocare il suo esonero? Vogliamo tornare ai tempi…andati? Non faccio nomi, sarebbe offensivo. Ma  innegabile che Rafa Benitez sia uno dei migliori dieci allenatori del pianeta. Considerando che per motivi di budget a Napoli mai vedremo Mourinho (che personalmente detesto), Ancelotti, Capello e altri “signori mister”, teniamocelo stretto, Benitez. Poi si può discutere della posizione in campo di Insigne e Hamsik, dell’acquisto di Michu e di quello che volete. Ma Benitez vuol dire qualità. Il nostro “galbanino” merita ampia fiducia. È una persona seria e, sono pronto a scommettere, fino a giugno 2015 ci farà divertire. Forza Rafa, forza Napoli. Sempre.
Giuseppe Pedersoli

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