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Cantavo la ninna ninna a mia figlia e si è addormentato pure Albiol

Cantavo la ninna ninna a mia figlia e si è addormentato pure Albiol

Il mio Atalanta – Napoli

– Quando si ha a che fare con i bambini ogni cosa, parola o azione si trasforma con un diminutivo o con un accrescitivo: ti piace il gattINO? Ma che bel sorrisONE! Giochiamo con la giostrINA? Hai fatto lo sbadigliONE? Hai visto il nasINO di UgolNI? Devi fare il ruttINO?

– La mia compagna Anna con l’emicrania e la mia piccola Martina di 3 mesi con qualche problemINO al pancINO mi hanno impedito, per la prima volta quest’anno, di essere nel solito covo con la mia solita banda sul solito divano di casa Minao.

– Ho praticamente fatto il battesimo azzurro nella mia dimora. Non senza effetti collaterali.

– Temevo assai la partita con l’Atalanta, visti i precedenti e sentito nel pre-partita il telecronista Massimo Tecca, ribattezzato Massimo Seccia, come ha presentato Denis: un ex che torna titolare e che non segna dalla comunione del figlio.

– Intanto, per rimanere in tema, prima del fischio d’inizio, veloce bagnETTO, vestizione con bodYNO e pigiamINO e consegna della mia pupa alla dolorante mamma per la poppatINA serale.

– Per rimanere in tema, il Napoli ha giocato con una maglia color latte e Rafael con una maglia color lattINA.

– Dopo nemmeno due minuti, Higuain, imbeccato da Mertens, ha tirato a lato da favorevole posizione. Ho avuto un sussulto. Spezzato sul nascere.

“Scusa caro, potresti abbassare il volume? La bimba si distrae e a me fa male la testa. E mi prenderesti un fazzolettINO?”

– Ho ridotto Massimo Seccia ai minimi termini e mi sono azzeccato allo schermo giusto per sentire che Cigarini, altro ex, non segnava dalla prima comunione di Maxi Moralez.

– Il Napoli però, da subito, è sembrato prendersi la metà campo avversaria. Hamisk ha impegnato Sportiello sul suo primo palo, mentre Mertens più volte ha affondato sulla sinistra come una lama in un FormaggINO mio.

–  Hamsik e Higuain hanno avuto difficoltà a trovarsi, Calle un po’ troppo defilato ed è stato sempre Dries il più attivo e a girare alto da pochi passi. 

– Marcolin, inspiegabilmente, ha iniziato a parlare di cambi neanche dopo mezz’ora. “vedrei bene Insigne al posto di Mertens”. Di Mertens??

– A proposito di Marcolin, Inler ha lanciato David Lopez praticamente in curva.

– A proposito di cambi, mentre l’Atalanta mostrava timore, arretrando la propria linea di difesa, e di indossare i pampers, Anna: “Scusa caro, credo che la bimba, mentre mangiava, abbia fatto un sacco di pipINA, la potresti cambiare, dopo averle fatto fare il ruttINO? Scusa, ma ho davvero troppo mal di testa…”.

– Dopo il rigurgitINO, all’atto della sostituzione del pannolino, la bimba con la maninINA ha tentato di prendere un asciugamano appeso al muro senza però riuscirvi. Un po’ come Rafael col pallone nella sua unica uscita della serata.

– L’Atalanta, nel primo tempo, non ci ha praticamente mai impensierito, mentre ancora Mertens ha provato a sorprendere Sportiello. Continua la tradizione dei portieri che contro il Napoli si trasformano in piovre.

– La frazione si chiude con un commento illuminante di Marcolin: grande possesso, ma sterile e troppi passaggi orizzontali.

Qualcuno gli spieghi che l’Atalanta si è difesa con 10 uomini, con due linee che si accavallavano nei pressi dell’area di rigore in cui gli spazi si riducevano praticamente a un bavaglINO.

Mi sono infervorato. Per segnare, avremmo dovuto approfittare solo di qualche dormitONA.

– A proposito di dormita. “Scusa caro, vado a letto. Puoi cullarla e cantarle la ninna nanna? e potresti non urlare? Ho mal di testa e la bimba deve dormire”.

– L’Atalanta è partita meglio nella ripresa e dal solito calcio da fermo e dal solito calcio d’angolo ci ha dato qualche grattacapo.

– Ma ancora Mertens è stato il più pericoloso con un tiro che ha lambito il palo ed è stato sempre Mertens a cercare lo scambio veloce coi compagni per tentare di aprire la difesa bergamasca. E occhio di lince Marcolin lo ha finalmente capito: vedo Insigne scaldarsi, credo proprio che uscirà Mertens.

– Al 12′, dopo aver cantato tutte le canzoncINE dello zecchino d’oro, i motivETTI delle pubblicità della Chicco e qualche filastrocchINA inventata, la bimba e Ghoulam si sono assopiti, mentre Albiol si è addormentato, come si suol dire in questi casi, con la zizza in bocca.

– Raimondi, il CR77 atalantino, ne ha approfittato ed è volato sulla destra per crossare e Denis ne ha approfittato per bucare senza difficoltà Rafael.1-0.

– Massimo Seccia ce lo aveva anticipato in pre-partita, Denis è andato ad abbracciare suo figlio, io mi sono ammutolito e la mia ha continuato a dormire beatamente.

– Il Napoli ha reagito subito e due minuti dopo Ghoulam si è svegliato, si è infilato sulla corsia sinistra e ha messo il suo primo dentINO. Calle, praticamente sulla linea di porta, ha clamorosamente sparato in curva. Lo avrebbe segnato anche Martina che in quel momento, dormendo tra le mie braccia, ha deciso di ricordarsi del suoi problemINI al pancINO: quarto caccONE della giornata.

– All’atto della pulitura, come pronosticato da Marcolin, è entrato Insigne per Hamsik.

– Lorenzo subito si è messo in mostra con un tiro da lontano fuori di un soffio e poco dopo sono partiti i ringraziamenti per l’ex Cigarini che si è fatto espellere. Stranamente non per aver falciato un avversario, ma per un fallo di mano.

– La bimba ha ripreso a dialogare con Morfeo (non quello dell’Atalanta) nella sua cullETTA e al 40′ su passaggio di Insigne, GonzalONE si è girato nello spazio di un ciucciotto e di destro ha segnato il pareggio. Ho urlato dentro di me, contenendomi al massimo.

– Poco dopo, sempre da un cross di Insigne, Mertens si è ritrovato a pochi passi dalla porta è ha tirato a colpo sicuro. Sportiello inspiegabilmente ha parato, mettendoci le ranfe inferiori. Ho urlato ancora più forte. La mia voce è rimbalzata nei polmoni e si è fermata alla bocca.

– Nel minuto successivo, Stendardo ha atterrato Lebron Zapata in piena area di rigore e l’arbitro Damato ha fischiato il rigore. Ho urlato sempre più forte. Credo di essere diventato viola, pur di non esternarlo.

– GonzalONE ha poggiato il pallone sul dischetto un’ora prima del tiro. “Avrà fretta?”.

– Sì, fin troppa. Purtroppo se lo è fatto parare. Non ce l’ho fatta più e ho ululato il monosillabo represso a squarciagola: NOOOOOOOO

– Non ci volevo credere. Intanto la bimba è zompata dalla culla e ha iniziato un pianto antico interminabile al quale mi sono associato e Anna è uscita dalla camera bianca in viso per il timore che fosse accaduto qualcosa di grave: Scusa caro, che è successo? Colpa delle colichETTE?

– Appurata la situazione, mi sono beccato un megacazziatONE, mentre Damato ha fischiato la fine delle ostilità.

–  Nel calcio non esiste la sfortuna, ma solo la sfiga.

– Ieri avremmo meritato ampiamente di vincere, mentre ci tocca un’altra giornata di pianti e di rimpianti. Nguè.

– Se vogliamo proprio trovare una nota positiva per questo pareggio è che arriveremo ancora più arrabbiati a quella che è la partita più importante di questo periodo.

– Perché ritengo sempre una cavolata pensare che tutte le partite siano uguali. No, ce ne sono alcune che non valgono solo tre punti e di fatto segnano le stagioni. E a mio parere, quella di sabato è una di queste. Sperando sempre che la dea bendata stavolta sia dalla nostra parte.

– Infine, ho scoperto che “ADL pappONE” è solo il nome di una nuova pubblicità della Plasmon.

Forza Napoli Sempre

La 10 non si tocca.
Gianluigi Trapani

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