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Gaucci ha 34 camere prenotate a Tarvisio per il ritiro del Napoli

Gaucci ha 34 camere prenotate a Tarvisio per il ritiro del Napoli

6 agosto 2004
Arcione, Bartoccini, Pacciarini, Vispi e Pancelli. Chi se li ricorda? Sono cinque dei calciatori della squadra che comincia il precampionato a Tarvisio, alcuni dei 18 ragazzi semisconosciuti che Gaucci raccoglie tra Umbria e Lazio, mandandoli al confine con l’Austria, agli ordini dell’allenatore Gregucci e del direttore sportivo Angelozzi. Gli altri, i calciatori tesserati per la Ssc Napoli nella stagione precedente, attesi all’albergo Spartiacque di Camporosso, frazione di Tarvisio, erano stati bloccati il giorno prima da un telegramma del curatore fallimentare. Per riempire i 34 posti prenotati nelle camere e tenere in piedi l’idea del Napoli in B, Gaucci ha dunque messo insieme molti giocatori della Primavera del Perugia. Nell’hotel, alle pareti, le foto della campionessa di sci Gabriella Paruzzi, moglie del figlio dei proprietari. In ritiro arriva anche un vero nuovo acquisto, un centrocampista, nazionale del Mali, comprato dallo Charleroi. Come si chiama? Kulibali. Incredibile a dirsi oggi, ma vero.

“Dei tribunali, dei ricorsi e delle polemiche non mi interessa niente – dice Gregucci – sono qui per allenare e sono sicuro che qualcosa succederà”. Tra i suoi collaboratori c’è Pietro Battara, ex portiere della Sampdoria negli anni ’60, spesso bestia nera del Napoli e imbattuto al San Paolo. Il preparatore atletico è Alessandro Ciullini, reduce da un’esperienza a Bucarest con Zenga. “La mia etica – dice Gregucci – mi impone di restare. Se il presidente mi dice di allenare i ragazzi, li alleno dando il meglio di me. Per un giorno, un mese o un anno”. Una situazione imbarazzante. Gregucci, contattato anche dalla Lazio, è commovente: “Avrei accettato il Napoli con tutte le incognite del momento. Per allenarlo qualcosa devo rischiare pure io. Mi chiedo cosa ho fatto per meritarmi la quarta piazza d’Italia”.

Non è meno calda Napoli. Alle 4 del pomeriggio, cinquemila persone sono in Piazza Municipio. Ultras, ma non solo: mamme e neonati, tifosi venuti di proposito dal nord, studenti universitari. Riuniti sotto la sigla Orgoglio Partenopeo, chiedono un incontro al sindaco Iervolino. Un gruppetto aggredisce il giornalista Angelo Pompameo, vengono bloccate alcune strade e le partenze degli aliscafi. Cori contro Carraro, il sindaco e Bassolino, fischi contro i consiglieri di An Laboccetta e Di Dato, che in mattinata avevano occupato la stanza della Iervolino. Il sindaco annuncia: “Ho chiamato Berlusconi e Letta, il premier mi ha chiesto di inviargli tutta la documentazione sulla vicenda. Palazzo Chigi se ne interesserà. Continuiamo la nostra battaglia, non mi tiro indietro se si può salvare la squadra. Un Napoli nelle categorie inferiori causerebbe problemi di ordine pubblico per il suo grande bacino di tifosi che sarebbe impossibile ospitare in piccoli stadi”. Alle sette di sera la piazza si libera, i tifosi vanno via cantando cori per Gaucci. “Facci sognare, Luciano facci sognare”.

Il Ciuccio

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