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Il caso Napoli arriva alle Olimpiadi di Atene, l’intervento di Ciampi

Il caso Napoli arriva alle Olimpiadi di Atene, l’intervento di Ciampi

14 agosto 2004

L’estate calda del Napoli arriva fino ad Atene, dove sono appena cominciate le Olimpiadi. Franco Carraro, presidente Figc, incontra Carlo Azeglio Ciampi, presidente della Repubblica, buon amico della città. Ciampi spende la sua illustre voce nella querelle: “Si faccia di tutto per aiutare il Napoli, nel rispetto delle regole” si raccomanda. È presente anche Petrucci, presidente del Coni. Ciampi dice: “Il calcio è un patrimonio della città, una soluzione bisogna cercarla”. Il punto è quale. Per la Figc le regole mandano il Napoli in C1, per lo Stato e i suoi tribunali le regole mandano il Napoli in B e indagano Carraro.

La Iervolino ringrazia Ciampi: “Fa sempre sentire la sua voce. Come per la Coppa America”. La Fallimentare fa saltare l’incontro previsto con la Figc, i giudici sono irritati per il commento dell’avvocato Gallavotti del giorno prima (“Frenesia nella quale il caldo ha la sua parte”). Ma prende corpo l’ipotesi di un compromesso, un Lodo Petrucci bis, con la Fallimentare che gestisce l’aspetto economico e la Figc che cura l’aspetto sportivo. La dichiarazione che apre uno spiraglio è la seguente: “Non tifiamo per nessuno. Con Gaucci c’è coincidenza di interessi. Porta 46 milioni, a noi spetta proteggere i creditori. Anche se il Napoli giocherà in serie Z”. Ma se il Napoli va in serie C1, non in serie Z, i 46 milioni di Gaucci non ci sono più. Per la C1 si dice disposto a pagare al massimo 9 milioni. E in questo caso sarebbe in vantaggio Paolo De Luca, che ne offre 10.

In Coppa Italia, in ogni caso, si gioca regolarmente Bari-Messina.

Il Ciuccio

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