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La Padania vuole pignorare l’erba del San Paolo. Gaucci si gioca la carta Geronzi

La Padania vuole pignorare l’erba del San Paolo. Gaucci si gioca la carta Geronzi

8 agosto 2004
Il Comune fa sapere che il sindaco Iervolino incontrerà il giorno dopo il presidente Berlusconi a Palazzo Chigi. Si cerca una mediazione per lo scontro in atto tra Figc e tribunale, nello stesso giorno in cui il Consiglio di Stato dovrà esprimersi sul ricorso di Gaucci per recuperare un posto in serie B. Contatto telefonico tra Carraro e l’europarlamentare Pomicino, sponsor politico di Gaucci. La Figc assicura la sua neutralità, mentre si indispettisce Paolo De Luca, uno degli imprenditori che avevano dato la propria disponibilità al Lodo Petrucci. “Se la città vuole Gaucci, per me va bene. Io non faccio speculazioni. Mi sono candidato per puro spirito di servizio. Qualcuno mi dica che cosa devo fare. Per me va bene anche la C1, in due anni riporterei il Napoli in A”. 

Gaucci invece annuncia gli ingaggi imminenti di un brasiliano e un argentino, smentisce di avere per socio il figlio di Gheddafi e si accredita di buoni rapporti con Capitalia di Geronzi. “Non sono uno sprovveduto” dice. 

Dalla Lega Nord arriva un attacco attraverso il quotidiano “La Padania”, che scrive: “Il Napoli calcio è costato agli abitanti dello stivale, compresi i lattanti e gli ottuagenari, mille lire a testa. Non ha versato 60 miliardi di lire di imposte. Ce n’è abbastanza perché lo Stato faccia pignorare anche l’ultimo filo d’erba del San Paolo. La Pro Vercelli ha vinto 7 scudetti contro i due del Napoli e finì in serie D”. Il prefetto Profili ordina intanto un monitoraggio severo di tutte le manifestazioni popolari di sostegno a Gaucci.

Il Ciuccio

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