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Insigne ringrazia Zeman ed è spiacevole e ingrato con Benitez

Commentare le frasi rilasciate da Insigne in conferenza stampa in Brasile è un esercizio quasi inutile. Piuttosto chiare le sue dichiarazioni. Riferendosi anche a Verratti e Immobile, ha detto: «Zeman ci ha insegnato tanto, siamo quello che siamo grazie a lui: i movimenti che ci ha insegnato lui ormai sono parte del nostro patrimonio e per la loro imprevedibilità possono essere un’arma in più anche qui in Nazionale». A Benitez riserva altro: «Fosse per me vorrei segnare in tutte le partite, ma ormai si sa, a Napoli non ho giocato nella posizione che preferisco, anche se ho sempre dato tutto, pur se in un ruolo diverso da quello a cui ero abituato. Va bene così, vedremo l’anno prossimo se riuscirò a segnare di più”. Qualcuno gli chiede se questo lavoro potrà aiutarlo in Nazionale. E lui: “Questo è possibile: ho fatto anche tanto lavoro difensivo, anche fino a inseguire il terzino avversario e ora ho più capacità di corsa, di resistenza. Se a Prandelli servirà che io giochi esterno sulla fascia, anche da quarto del centrocampo, lo saprò fare”. Poi liquida la questione: «Al Napoli penserò dopo il Mondiale». Dichiarazioni davvero spiacevoli. Gratitudine, questa sconosciuta. È evidente a questo punto che il procuratore prima delle convocazioni ha obbedito a un ordine di Insigne. È stato il ragazzo a voler attaccare il suo allenatore, facendo rivelare ad Andreotti (così si chiama uno dei suoi procuratori) anche i presunti malumori di altri nello spogliatoio. Atteggiamento francamente triste, per non dire altro. Qui la sua intervista completa.

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