Il questore: «Mai trattato con gli ultras»
(da repubblica.it) Il questore di Roma, Massimo Mazza, oggi ha voluto precisare in maniera netta: “Non c’è stata alcuna trattativa con gli ultras del Napoli. Non abbiamo mai pensato di non far giocare la partita”. Mazza ha detto in conferenza stampa che è stato solo accordato al capitano del Napoli di informare i tifosi, su […]
(da repubblica.it) Il questore di Roma, Massimo Mazza, oggi ha voluto precisare in maniera netta: “Non c’è stata alcuna trattativa con gli ultras del Napoli. Non abbiamo mai pensato di non far giocare la partita”. Mazza ha detto in conferenza stampa che è stato solo accordato al capitano del Napoli di informare i tifosi, su richiesta di questi, sulle condizioni di salute del ferito.
“Mai nessuno – ha detto il questore – ha pensato di non far giocare la partita, né la federazione, né le forze dell’ordine né le società. La società Napoli ci ha solo chiesto se avessimo nulla in contrario se il capitano spiegasse ai tifosi come era la situazione, anche perchè si erano diffuse notizie che davano per morto il tifoso. Non c’erano controindicazioni e così il capitano ha potuto spiegare che i tifosi della Fiorentina non c’entravano con quello che era accaduto e che il tifoso non era morto. Non riesco a capire – ripete il questore – di quale trattativa si parli: non c’è stata alcuna trattativa”.
(AdnKronos) “Non abbiamo trattato con i tifosi, e non sono stati loro a decidere se giocare o meno la partita”. Lo dice all’Adnkronos Armando Forgione, direttore dell’Ufficio Ordine pubblico del Dipartimento di Pubblica Sicurezza, in merito a quanto avvenuto ieri allo stadio Olimpico, durante la finale di Coppa Italia tra Napoli e Fiorentina, poi vinta dalla squadra di Benitez.
“Abbiamo solo permesso loro di avere notizie affidabili, cioè le nostre -rimarca il dirigente superiore di Polizia- perchè eravamo le persone che stavano sul caso: avevamo già le idee chiare su chi fosse il personaggio fermato, e informazioni certe sullo stato di salute di uno dei feriti, che i partenopei ritenevano addirittura deceduto. Dovevamo dire, a qualcuno che risultasse credibile per i tifosi del Napoli e per la loro curva, quello che era davvero accaduto e spiegare che non avevano motivo di accusare la rifoseria avversaria”, evitarendo così altri incidenti.
“Qualche ora prima della partita -ricostruisce Forgione- un pazzo è uscito con la pistola e ha teso un agguato a dei tifosi che stavano andando allo stadio, sparando ben sette colpi. Un episodio folle, non prevedibile, e che ha destato preoccupazione nella tifoseria del Napoli anche perchè subito si sono diffuse false notizie”.
“Non potevamo fare errori -Sottolinea Forgione – l’unico modo per poter dare un messaggio serio, chiaro e attendibile era quello di parlare direttamente con i tifosi, per dire come stavano le cose. Ma non si potava usare l’altoparlante, che sarebbe stato giudicato una posizione quasi di facciata: bisognava andare sotto la curva, ci serviva uno che facesse da amplificatore”.
“Non siamo andati dai tifosi napoletani a trattare alcunchè -scandisce Forgione- ma a rimarcare che quello che è accaduto non aveva a che fare con la tifoseria viola. Poi la partita si è svolta senza incidenti, sia durante sia dopo”
“E’ giusto -conclude il direttore dell’Ufficio Ordine pubblico- che l’episodio abbia destato clamore, ma tutta la vicenda deve essere giudicata nel suo complesso, non nelle singole fasi. Il sistema sicurezza ha retto e ha permesso che la partita si disputasse in condizioni di sicurezza”.











