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Il Napoli discrimina gli abbonati col voucher: niente prelazione per loro

Complimenti al Calcio Napoli. Anche per la vendita dei biglietti della finale di Coppa Italia è riuscito a creare pasticci. E sì, perché di fatto è falsa l’affermazione che da oggi tutti gli abbonati possono esercitare il loro diritto di prelazione per l’acquisto del tagliando di Napoli-Fiorentina in programma il 3 maggio all’Olimpico di Roma. Non tutti, infatti, possono farlo. Bensì solo gli abbonati che hanno la tessera del tifoso su cui è possibile caricare il biglietto. Coloro i quali, invece, si sono abbonato sottoscrivendo il cosiddetto voucher sono considerati abbonati di serie B e dovranno attendere lunedì prossimo per poter provare a comprare il biglietto. Non solo. Sono rimasti tagliati fuori anche quegli abbonati che in un secondo momento hanno sottoscritto la tessera del tifoso. Perché comunque l’abbonamento è caricato sul voucher e quindi il diritto di prelazione non può essere esercitato. Numerose le proteste stamattina nei punti vendita del Napoli. E ieri ci sono state proteste anche ai botteghini del San Paolo. Adesso non sappiamo se il Napoli, per il 14 (giorno in cui partirà la vendita per i fidelizzati non abbonati e gli abbonati senza tessera), allestirà una corsia preferenziale per gli abbonati in possesso di voucher. Sta di fatto che ancora una volta la società si è lasciata cogliere impreparata e ha dato prova di disorganizzazione e di scarso rispetto per i suoi abbonati. Com’è che possibile che il Napoli perseveri su una strada che sembra quella dell’assoluta indifferenza ai desideri dei propri tifosi? Le società di calcio più accreditate – dal Bayern al Barcellona, al Real – hanno un rispetto sacro per i loro abbonati, altrimenti definiti clienti abituali. Nel Napoli questo concetto non esiste. Ogni volta viene loro riservato lo stesso trattamento, come se fossero considerati un fastidio. È anche – e soprattutto – da questi particolari che si giudica la crescita di una società. E il Napoli sembra, da questo punto di vista, malinconicamente fermo all’anno zero.

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