Brucia la delusione di Parma. Non è possibile che un Napoli, atleticamente in piedi, perda improvvisamente il gusto del gioco lasciandosi andare a un match insignificante, scuotendosi solo dopo essere andato sotto. Questo non è il Napoli di Benitez, l’allenatore che pretende una squadra che imponga il suo gioco senza aspettare che cosa fa l’avversario, senza adagiarsi in confronti fiacchi, vivacchiando su un equilibrio che sa di poter rompere alla distanza per una qualità tecnica migliore. Rilassatezza e presunzione. Non fanno così le grandi squadre.
Poiché non c’è un calo fisico, è incomprensibile il Napoli di Parma (ma anche di precedenti flop). Andare sotto ritmo facendo il gioco dell’avversario e perdere il brio offensivo non è da Napoli, di “questo” Napoli. Ma è anche vero che, bloccata sulle fasce, la squadra deve trovare la varianti per colpire. Che cosa lo impedisce? Il momento non favorevole di Higuain e Hamsik, il calo naturale di Callejon, l’incapacità di Inler di dare un colpo d’acceleratore alla manovra? Molti dicono che sarebbe colpa di Benitez, incapace di variare il 4-2-3-1 cui rimane testardamente attaccato (giocare con due punte centrali, mai?).
La Lazio è la terza migliore squadra del girone di ritorno (due punti più del Napoli) e ha nel mirino il quinto posto dell’Inter (-2 dall’Europa League). Come il Parma, domenica scorsa, ha un forte interesse di classifica. Conquistare l’Europa sarebbe il fiore all’occhiello di Reja che ha rilanciato la squadra dopo Pektovic (28 punti in 15 gare). Ha ridato equilibrio alla difesa e ha giocatori (Candreva, il diciannovenne spagnolo Keita, il ventiduenne nigeriano Onazi, Ledesma) capaci di accendere la luce.
Il 4-3-3 di partenza della Lazio sarà piuttosto un 4-4-2 con esterni incisivi (Candreva e Lulic). Mancherà Klose, assenza pesante anche se questa non è stata una buona annata per il tedesco (7 gol). La Lazio viene da due vittorie consecutive (casalinghe) e da cinque vittorie nelle ultime otto partite. Può essere un avversario “alto” e il Napoli dovrà cavare il meglio di sé per batterla.
Un avvio fulminante metterà gli azzurri sulla buona strada. Il ritmo sarà essenziale contro un avversario che si annuncia piuttosto compassato. Attenzione massima ai tiri dalla distanza di Candreva, capace di conclusioni saettanti.
Vincere per evitare un finale malinconico di campionato, senza più obiettivi. Sei partite da giocare di slancio, tornando all’allegria del girone d’andata per evitare il sospetto che “quel” Napoli sia stato una piacevole illusione.
MIMMO CARRATELLI
SERIE A – 33^ GIORNATA.
Sabato 12: Sassuolo-Cagliari, Roma-Atalanta. Domenica 13: Bologna-Parma, Napoli-Lazio, Livorno-Chievo, Verona-Fiorentina, Torino-Genoa, Sampdoria-Inter, Milan-Catania. Lunedì 14: Udinese-Juventus.