Barcellona si interroga: «Chi ha fatto la spia?»

Il titolo è forte. “Missile sul Barcellona”. Così reagisce Mundo Deportivo, quotidiano sportivo catalano e voce del sentimento culé alla notizia della sanzione Fifa: due finestre di mercato in cui il Barça non potrà operare, per aver contattato calciatori minorenni. Mundo Deportivo parla di punizione smisurata e si fa quattro domande. Una giuridica, una tecnica […]

Il titolo è forte. “Missile sul Barcellona”. Così reagisce Mundo Deportivo, quotidiano sportivo catalano e voce del sentimento culé alla notizia della sanzione Fifa: due finestre di mercato in cui il Barça non potrà operare, per aver contattato calciatori minorenni. Mundo Deportivo parla di punizione smisurata e si fa quattro domande. Una giuridica, una tecnica e due politiche. 1) Quale articolo del regolamento è stato violato? 2) Cosa succede ora per l’acquisto del portiere Ter Stegen? 3) Faranno lo stesso per altri club? 4) Chi ha sporto denuncia alla Fifa? Secondo lo Statuto internazionale per il trasferimento dei calciatori, le transazioni sono consentite solo per atleti dai 18 anni in su. Salvo eccezioni autorizzate. Le eccezioni sono: se i genitori cambiano domicilio e si trasferiscono in un altro Paese; se il trasferimento avviene tra paesi della Ue e il ragazzo ha più di 16 anni; se il calciatore vive a meno di 50 km dalla frontiera di una alrro Paese.

Il Barcellona ha già annunciato ricorso alla Commissione di disciplina della Fifa, un organo presieduto da Larry Mussenden (Bermudas) e, in caso di bocciatura, al Tas il tribunale internazionale dello sport. C’è un precedente. Nel settembre del 2009 il Chelsea incappò nella stessa sanzione su denuncia del Lens, a cui Abramovich stava provando a portar via Kakuta: a febbraio del 2010 il Tas la cancellò. Ma per capire il sentimento dei catalani sono importanti la terza e la quarta domanda. Mundo Deportivo parla di “mano negra”. Non bisogna dimenticare che questa è la stagione in cui è già scoppiato il caso Neymar: la scoperta che il brasiliano era stato pagato più del dichiarato, con una somma ulteriore per la mediazione e sottratta al Santos. Uno scoop dell’ex direttore di Marca, il quotidiano sportivo madrileno, voce del sentimento Real. Si finisce sempre lì, alla guerra Madrid-Barcellona che appesta il clima di quel calcio spagnolo che guardato da lontano pare un piccolo paradiso.

L’origine. Le denunce alla Fifa (due) sono anonime. Mundo Deportivo scrive che “nel club si sospetta di alcuni agenti di calciatori” e di “otros clubs”. Alla base dello scandalo c’è l’ingaggio del sudcoreano Lee Seung Woo, definito dal giornale catalano “il nuovo Messi”. Il Barcellona lo ha scoperto a una manifestazione in Sudafrica. Il suo ingaggio non rientra in nessuna delle tre eccezioni consentite. E sono finiti sotto la lente degli investigatori anche gli ingaggi di altri due ragazzi sudcoreani (Seung-Ho e Gyeolhee), un nigeriano (Adekanye) e un camerunese (Sousia). Un altro duro colpo all’immagine del Barcellona. Ma sono sotto inchiesta anche Real e Atletico Madrid.

Cosa succede ora? Il Barcellona ha già due accordi raggiunti con il portiere del Borussia Moenchegladbach (Ter Stegen) e con il talento della Dinamo Zagabria Halilovic. L’Operazione Rinnovamento è congelata. Victor Valdes è in scadenza di contratto e ha annunciato che non intende rinnovare. Lo scenario di un Barcellona che assegni il posto da titolare al trentottenne Pinto è da brividi, vista anche la Champions dell’altra sera. C’è Puyol da sostituire. Anche Xavi molto probabilmente lascerà. Potranno rientrare i prestiti in giro per l’Europa o la sanzione include anche queste operazioni (Rafinha, Deulofeu, Bojan)?
Essendo bloccate anche le uscite, se la sanzione fosse confermata, il Napoli e Benitez dovrebbero definitivamente rinunciare alla prospettiva di convincere Mascherano a trasferirsi. Con grande chiarezza va anche aggiunto che i giornali catalani non inseriscono il nome di Mascherano tra quelli che erano in procinto di lasciare il club la prossima estate. I soli nomi intorno ai quali si profilava un’ipotesi di cessione sono Dani Alves, Sanchez e Song.

Interessante l’opinione di Dagoberto Escorcia, su La Vanguardia, quotidiano politico catalano. Ne fa un discorso di cultura e di educazione. “Questo è un luogo in cui si formano i ragazzini non solo come calciatori, ma come studenti e come persone”. Il mito della Masia, il centro del Barcellona che accoglie mini calciatori da tutto il mondo, vacilla. “Il sogno di molti bambini nel mondo – scrive ancora – è vivere in questo centro di formazione, incontrare un giorno Messi, Xavi e Iniesta. Le legge con cui la Fifa castiga duramente il Barcellona avrebbe impedito a Messi di diventare calciatore”.

Sull’altra sponda, la stampa madrilena eccepisce. As scrive che, per violazioni analoghe, il Sion, squadra svizzera, è stata esclusa dalle Coppe. Marca ricorda che un anno fa il Barcellona aveva ricevuto una sorta di ammonizione e chiama “cupola azulgrana” quell’insieme di interessi che reagisce alla sentenza con il sospetto che esista una mano nera. “Il club dei casini”, titolano ricordando l’accusa di evasione fiscale per Messi, lo scandalo Neymar, le dimissioni di Rosell, le critiche al progetto di ristrutturazione del Camp Nou e quelle al progetto tecnico di Tata Martino. Quando la prossima volta in Italia vi lamenterete delle vostre polemicucce, ricordatevi cos’è la Spagna.
Desmond Digger

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