I numeri danno ragione a Benitez

Poiché le cifre sono inconfutabili, sono “fatti” distinti dalle opinioni, e la matematica opinione non è, vediamo di sintetizzare i “numeri” di Rafa Benitez al suo primo anno alla guida del Napoli. Lasciamo stare il cambio di mentalità, il nuovo modulo, la squadra rinnovata che vogliono tempo per esprimersi compiutamente e centrare qualche traguardo. Restiamo […]

Poiché le cifre sono inconfutabili, sono “fatti” distinti dalle opinioni, e la matematica opinione non è, vediamo di sintetizzare i “numeri” di Rafa Benitez al suo primo anno alla guida del Napoli. Lasciamo stare il cambio di mentalità, il nuovo modulo, la squadra rinnovata che vogliono tempo per esprimersi compiutamente e centrare qualche traguardo. Restiamo ai numeri.

Ed ecco una panoramica dei tecnici azzurri, quelli “storici” almeno, considerando il loro “score” nelle prime 29 partite del primo anno alla guida del Napoli.

La panoramica riguarda solo i campionati di serie A e, per quanto riguarda Mazzarri, c’è da ricordare che l’allenatore toscano cominciò la stagione 2009-10 dall’ottava giornata. Vengono considerate le sue prime 29 partite anche se non dall’inizio del torneo.

Le statistiche dicono che, assegnando i 3 punti per vittoria anche per i campionati passati, Benitez ha il record dei punti raccolti (58) precedendo Bigon del secondo scudetto (57), Pesaola della stagione 1965-66 (53), Marchesi del campionato 1980-81 (52) e Bianchi del 1985-86 (50).

La squadra di Benitez detiene un altro record, quello dei gol segnati (58). Il più “vicino” al tecnico spagnolo è addirittura Garbutt col Napoli del 1929-30 (49 gol). Poi, Bigon, sempre nella stagione dello scudetto-bis, con 44 reti e Mazzarri con 39 gol nelle sue prime ventinove partite sulla panchina azzurra.

Se Pesaola, Bigon e Mazzarri subirono solo 4 sconfitte, Benitez non è lontano con i cinque rovesci del campionato in corso. Ma, in quanto a vittorie, Benitez è in testa con 17 successi (Bigon 16 sempre nell’anno dello scudetto). Lontano Mazzarri con 12.

E’ nel computo dei gol incassati che il Napoli di Benitez (30 reti) è peggiore rispetto al record di Pesaola e Marchesi (19 gol al passivo) venendo anche dopo i 20 gol di Chiappella (campionato 1969-70) e i 21 di Bianchi (1985-86).

Il Napoli di Benitz è fra le squadre azzurre dei tecnici considerati quella che pareggia di meno (7) come il primo Napoli di Monzeglio (1950-51). Pareggiava di meno (6) il Napoli di Reja (2007-08) però vincendo sette partite in meno e perdendone otto in più. Nelle sue prime 29 partite, Mazzarri raccolse 13 pareggi.

Le cifre di Benitez sostengono un progetto credibile che, già al primo anno, ha portato la ventata nuova di un calcio non più occasionale e sofferto. Il Napoli ha un suo gioco, pur considerando certe pecche della squadra e la mancanza di due, tre giocatori di livello fra difesa e centrocampo oltre alla necessità di un vice-Higuain all’altezza come impongono i tre fronti sui quali si batte il Napoli pretendendo di essere protagonista.

E’ curioso poi annotare come un solo allenatore (Garbutt) prima di Benitez abbia avuto un cannoniere più prolifico, ma di una sola rete rispetto a Higuain (14): Vojak (15 gol). Clerici (14 reti) eguaglia il Pipita nel primo Napoli furente di Vinicio. E Vinicio, da giocatore, si fermò a 13 gol nella prima stagione di Amadei in panchina, Altafini a 12 col primo Napoli di Pesaola in serie A, come Maradona nel campionato 1989-90. Mazzarri, nell’anno della prima panchina azzurra, ebbe due cannonieri nelle sue prime 29 giornate, Quagliarella e Hamsik, 7 gol a testa, in totale i 14 gol di Higuain.
MIMMO CARRATELLI

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