Non è colpa di Inler e Dzemaili, è colpa del modulo

Non ce la faccio più! Speravo che mi smentisse! E invece ogni giorno che passa conferma tutte le mie perplessità. E la cosa non mi dà alcuna soddisfazione: perché – lo ripeto – quando il Napoli perde sto male!! Figuriamoci poi dopo lo smacco di ieri! Non è colpa di Inler e Dzemaili! Gli errori […]

Non ce la faccio più! Speravo che mi smentisse! E invece ogni giorno che passa conferma tutte le mie perplessità. E la cosa non mi dà alcuna soddisfazione: perché – lo ripeto – quando il Napoli perde sto male!! Figuriamoci poi dopo lo smacco di ieri!
Non è colpa di Inler e Dzemaili! Gli errori ci stanno, nel calcio come nella vita. Ieri il più clamoroso l’ha fatto Reina. È il modo di giocare – ripeto pure questo – che è presuntuoso e velleitario. Presuntuoso perché non tiene conto dell’altro. Velleitario perché, anche a voler non considerare l’altro, devi comunque operare con la consapevolezza delle forze di cui disponi, e non puoi assumere il modulo di gioco ignorandole.
Personalmente ritengo che staremmo nelle stesse condizioni pure se avessimo Vidal e Pogba davanti ai 4 difensori. In ogni caso disponi di Inler e Dzemaili, e hai il dovere di non pretendere da essi ciò che non sono in grado di fare. Se ieri avesse giocato con uno fra Jorginho ed Hamsik al loro fianco, lasciando fuori uno fra Callejon (ormai spompato perché spremuto come un limone), Pandev (perfetto per fare la seconda punta, e al limite anche la prima, ma non il tornante centrale) o Mertens (che se fosse nato a Frattamaggiore sarebbe criticatissimo per gli insopportabili eccessi di personalismo), certamente non posso dire che non ci sarebbero stati gli errori, ma di sicuro sarebbero state ridotte la loro percentuale e le loro conseguenze.
La squadra sembra essere molle, imbelle, senz’anima… eppure ci siamo disfatti di Cannavaro e Armero, dovremmo quindi essere più forti!
Sul capitano, a tacer d’altro, quel che è stato insopportabile è la comunicazione: l’ipocrisia eretta a sistema, per coprire la vanità di AdL, la presunzione di Rafone (che fa rima sempre più con ‘ruffianone’), la ingratitudine della società e di quelli che io da sempre considero pseudo-tifosi azzurri.
La risposta che ha dato alla domanda sul tweet del ‘fratello buono’ (come lo chiamano i ‘partenopei autolesionisti’) è espressione della più odiosa ipocrisia. Ce lo devi dire Rafè: o sei stato tu, e allora veramente sei orbo nel preferire Fernandez e Britos (e ora Enrique, ma chi è mai costui?) a Paolino, o è stato Dela, e allora ci dovete dire perché!! Non puoi continuare a mentire: «è stato un professionista esemplare», «è una brava persona», basta! Non vogliamo più bugie pietose!
Al riguardo una nota a parte merita Albiol: lui è forte, ma perché nessuno rileva i suoi errori di chiusura (Borussia, Parma, Udinese, Cagliari, Bologna, Chievo, Atalanta)? che, secondo me, sono dovuti al modulo?
Solo una cosa approvo di quanto Benitez va ripetendo nelle televisioni: che non si deve fischiare, che il Napoli va sostenuto sempre e comunque. Io faccio ed ho fatto così tutta la vita: ho tifato pure per Donadoni, pensate! E quindi tifo pure per Benitez, nonostante mi fa intorcinare l’intestino. Proprio per questo, siccome mercoledì starò a soffrire davanti alla TV, ti prego Rafone, abbi un minimo di resipiscenza: gioca con tre centrocampisti, altrimenti la Roma ci fa a pezzi!
Guido Clemente di San Luca

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