Monk, il nuovo allenatore dello Swansea: addio tiki taka, siamo in Galles

Hanno cacciato Laudrup dopo aver vinto una finale di Coppa di Lega con un’accusa che in Galles voleva essere quasi un’infamia: non conosce la nostra storia, non si è integrato. Laudrup aveva portato allo Swansea i suoi metodi, affinati in anni di esperienza internazionale da calciatore e da tecnico in Italia e in Spagna. Era […]

Hanno cacciato Laudrup dopo aver vinto una finale di Coppa di Lega con un’accusa che in Galles voleva essere quasi un’infamia: non conosce la nostra storia, non si è integrato. Laudrup aveva portato allo Swansea i suoi metodi, affinati in anni di esperienza internazionale da calciatore e da tecnico in Italia e in Spagna. Era molto poco britannico e alle prime difficoltà lo hanno allontanato. Affinché fosse chiaro lui come la pensasse, il sostituto Garry Monk al suo primo giorno da allenatore ha regalato alla squadra un dvd, il documentario ufficiale sulla storia del club. Poi ha portato tutti in campo: due allenamenti al giorno. Casomai non fosse nota al presidente la sua opinione sui metodi di Laudrup.

Anche tatticamente Garry ha dato una riverniciata all’ambiente, trasformando una squadra votata al gioco e al possesso palla in una che fa soprattutto calcio di opposizione e capovolgimenti di fronte. Kick and run. Quando i giornalisti inglesi gli hanno domandato come avesse trascorso le ore precedenti il suo debutto in panchina (il derby gallese con il Cardiff), Garry Monk ha provato ad allontanare da sé l’immagine di un uomo emozionato. “Sono stato in garage a dare una ripulita generale”, ha risposto, “mia moglie era da tanto che si lamentava”.

Monk è in effetti un manager ad interim. Con i suoi 34 anni, non ha ancora ufficialmente smesso di giocare, dopo dieci stagioni trascorse con la maglia dello Swansea (è un difensore). “Conosco questo club dall’interno, la mia esperienza sarà utile alla squadra e ai tifosi”, altra frase che nel sottotesto contiene l’informazione: Laudrup invece era un estraneo.

Il management gallese ha pensato a lui perché è un personaggio molto stimato dall’ambiente. Quando nel 2009/2010 venne esonerato Paulo Sousa (il portoghese con un passato pure nella Juve), Garry Monk era il capitano della squadra e si fece carico di tenire unito lo spogliatoio. Uscì allo scoperto rivelando che i metodi d’allenamento di Sousa non soddisfacevano la squadra, per poi rivelare nella sua autobiografia “Loud, Proud and Positive” che con il portoghese non si era mai guardato occhi negli occhi. Si è rotto i legamenti nel 2006/2007 e gli infortuni lo hanno tormentato di nuovo nel 2009/2010. Ma giusto un anno fa il club gli aveva rinnovato il contratto fino al 2015. Quest’anno si è visto solo una volta in campo in Coppa di Lega, aveva anche ceduto la fascia da capitano ad Ashley Williams. I rapporti con Laudrup erano ai minimi termini. Non possiede ancora un patentino da allenatore per la Premier, ma le regole in Inghilterra lasciano a un debuttante 12 settimane di tempo prima di iscriversi a un corso e ottenere la licenza; le 12 settimane scadranno quando alla fine del torneo mancheranno solo due giornate. Ad aprile si vedrà come saranno nel frattempo andate le cose con Monk. Si sono fatti i nomi di Bielsa e di Bergkamp. Ma a quel punto tornerebbe la questione su cui è scivolato Laudrup. Cosa c’entrano con la storia del Galles?
Desmond Digger

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