Il mio Napoli – Arsenal
– Vittoria inutile ai fini della classifica, ma è una eliminazione che non dilania e che lascia tante cose positive.
– Questo Napoli europeo e soprattutto l’Arsenal, in quanto Arsenal, avrebbero meritato il pienone anche se avessimo avuto gli stessi punti del Marsiglia.
– Sono entrato allo stadio sereno e senz’ansia in pieno stato mandeliano. Il quesito che mi sto ponendo ora, ma senz’assilli è: sarebbe finita lo stesso così, se ci fosse stata la Bolgia?
– Se non fosse stato per il mega pallone a centrocampo e gli addobbi, qualcuno, visti i larghi vuoti, avrebbe potuto pensare alla vigilia di un Napoli-Catania.
– Ci eravamo 40mila? Cioè, non avremmo riempito nemmeno lo JS?
– Quando è partito l’inno napoletano Oj vita sono partiti i fischi.
Quando è partita la canzone inglese Go West sono partiti gli sbandieratori.
Chissà cosa avranno pensato gli inglesi?
– Quando si sono ritrovati in una gabbia, chissà cosa avranno pensato gli inglesi?
– sotto la nostra postazione è entrato un ragazzo con la maglia della nazionale di Chiellini.
Tutti: o è inglese o è pazzo.
Dopo la verifica: abbiamo tolto l’aut aut.
– L’emozione più forte dei primi minuti è stata la notizia del pareggio del Marsiglia (a cui ho dato le stesse speranze di uno sparring partner bianco di Tyson).
– Mertens, migliore in campo per me, ha sradicato il pallone dai piedi dell’avversario come Crippa e contemporaneamente ha fatto un lancio di 40 metri come Krol.
– Peccato che Pandev abbia sbagliato il primo controllo. Invece della scimitarra, ha dovuto usare il fioretto: parata facile.
– L’Arsenal, forte dei 3 gol di vantaggio, ha giocato a nascondino col pallone con una rete fittissima di passaggi. Ho visto costruire figure geometriche mai studiate a scuola.
– Unico vero pericolo: tiro di Giroud ben parato da Rafael.
– Il Napoli, troppo pressato, si è affidato a lanci improbabili.
– La squadra ha dato tutto, ma per competere a tutti i livelli con questi club che giocano con gli stessi giocatori e allo stesso modo da anni, ci vogliono per lo meno 16/18 piedi buoni in campo.
– Nel secondo tempo, il pressing meno asfissiante e l’ingresso di Insigne, ha dato più vigore.
– Tacco di Insigne e Armero, solo in area, ha dolcemente appoggiato tra le braccia del simpatico portiere inglese.
– Sulle rimesse lente ed indisponenti di Scescè (lo scrivo così, gli si confà) mi sono trasformato nel più terribile dei bimbi juventini.
– La bellezza del gol di Gonzalone avrebbe meritato la qualificazione direttamente in semifinale.
– Scambio stretto con Calle e l’argentino, prima ha stoppato di spalle in leggero contro tempo, poi ha controllato e velocemente l’ha girata di sinistro alla Pandev.
-Scescè poteva essere alto quanto un fenicottero, non l’avrebbe mai presa.
– L’urlo “the Champions” mi fa venire la pelle d’oca, l’urlo all’infinito “Higuain” mi emoziona.
– Dopo il gol, a mio avviso, si è perso l’attimo fuggente: e ora che si fa? Il Marsiglia pareggia. Attacchiamo all’arma bianca o controlliamo e speriamo?
– Qualcuno sembrava crederci, gli altri si son guardati un po’ allo specchio e le spalle.
– In 3 minuti: gol del Borussia e gol di Calle.
– Dentro di me, ho sperato che Calle la tirasse alta. Il pensiero che quell’autogol di Zuzu possa avere avuto una valenza determinante, mi disturba.
– Calle al 93′ ha siglato su un bell’assist di Insigne e la sconfitta ha portato l’Arsenal al secondo in classifica: chissà cosa avranno pensato gli inglesi?
– Al termine, gli applausi scroscianti dell’intero pubblico presente sono stati il giusto tributo e una perla alla pari del gol di Gonzalone.
– Higuain ha dato tutto anche dopo il fischio finale.
– Chissà come sarebbe finita coi 60mila…
– Lo scriverò ogni volta, fin quando non rientrano: sono mesi che giochiamo senza Hamsik e Zuzu.
– Sono contento che su SkyJuve24 la nostra eliminazione non sia stata accolta con la stessa aria funerea del pomeriggio. Sul tavolo di Caressa, se non erro, ho intravisto dei crisantemi.
– A proposito, a ora di pranzo mi ha disturbato quel kebab gelato a forma di enorme sorbetto al limone.
– Poi si sa, a Istanbul bastava anche un 3-3.
– Poi non ho compreso la gioia sguaiata dei turchi. Non avevano il girone più abbordabile?
– Squadre che hanno rischiato di andare agli ottavi vincendo una sola partita in tutto il girone contro il Copenaghen (si scrive così?).
– Squadre che meriterebbero l’Europa League ad agosto sulla neve, sulla sabbia, sotto terra…
– Anche a Perugia, Conte c’era.
– Uscire dalla CL non è un fallimento. Ma non per tutti.
– Una squadra di metà classifica si qualifica agli ottavi di Champions, partendo dai preliminari. Possiamo parlare, come fu per l’Hapoel, di favola Milan?
– A proposito di favole: quella di Rafa sull’asino ha ricordato al mio amico G. Foggia una fine dicitura napoletana: moscio nun ce trase e… (V.M.18).
– A proposito di asini: è meglio un asino zoppo che un cavallo sano (Liedholm, il barone).
– A proposito di baroni, Rafa mi ha ricordato il barone rampante che preferì vivere sugli alberi per sempre e mai rimise i piedi sulla terra.
– La trovo illuminante: Il bassotto alzò il muso verso di lui, con lo sguardo dei cani quando non capiscono e non sanno che possono aver ragione a non capire (da Il barone rampante di Calvino).
– Adesso è l’ora di ripartire. Ricordando sempre che, come dice Rafa, queste partite è meglio viverle che guardarle in tv.
– Chissà Mazzarri cosa avrà pensato…
– Onore al Napoli. E che domenica risponda Napoli.
Forza Napoli Sempre
La 10 non si tocca
Gianluigi Trapani