ilNapolista

Un Napoli stanco pareggia col Sassuolo

Olè, al San Paolo (50mila ammosciati sugli spalti), il primo intoppo nella partita “facile”, contro il Sassuolo ultimo (1-1), che diventa difficile perché il Napoli non è più brillante, è stanco, nonostante gli innesti del turn-over. Subisce il pareggio dopo quattro minuti dal “siluro” di Dzemaili (14’), che sembrava dovesse aprire la goleada, e non ce la fa a domare un avversario che rinuncia all’audacia del 4-3-3 e, davanti alla difesa a tre, schiera cinque uomini con Schelotto che si abbassa a destra e Longhi a sinistra, punte larghe Zaza e Berardi che impensieriscono l’inedita difesa azzurra (sesta formazione diversa). A centrocampo, poi, Kurtic è una spina nel fianco destro del Napoli (Pandev non rientra, Inler non marca e Mesto rimane solo).
Colpa del turno-over? C’è Mesto confermato dopo la bella prova di San Siro (Maggio operato al menisco), ci sono Fernandez e Cannavaro coppia centrale inedita per Albiol e Britos, ci sono Armero per Zuniga, Pandev per Callejon e Mertens per Insigne. Benitez tenta inutilmente di ravvivare la squadra (che è sulle gambe) con gli inserimenti di Callejon per Pandev (62’) e Insigne per Mertens allo stremo dopo una partita tutta scatti (74’).
Il Sassuolo, ben chiuso in difesa, agile, più reattivo a centrocampo, preso coraggio dopo il pari di Zaza (19’ Reina prende il gol sul suo palo anche se il tiro di Zaza era violento, ma da posizione difficile, molto defilata), diventa anche pericoloso e sfiora il successo sbattendo contro il doppio salvataggio del Napoli (26’ Mesto sulla linea sul tiro di Zaza, Reina a ribattere il tiro consecutivo e ravvicinato di Laribi).
Il Napoli ha rischiato grosso dopo l’ingannevole inizio tambureggiante con Higuain scatenato. Ma, poi, anche il centravanti (poco servito) è uscito di scena. E, intanto, c’erano in campo un Hamsik irriconoscibile (stanchezza evidente), Pandev “in sonno”, una difesa sempre poco protetta sulle incursioni degli emiliani (Fernandez rimane un grosso interrogativo, Cannavaro non proprio impeccabile), Armero che galoppava sulla fascia sinistra senza concludere mai niente, un centrocampo laborioso (Inler e Dzemaili) ma mai geniale. Sulla sinistra Mertens (il migliore) tentava ripetutamente di sfondare, erano anche suoi i tiri più pericolosi per Pegolo (23’ e 39’). Né Insigne, negli ultimi venti minuti, è riuscito a trovare lo spunto vincente (una punizione dal limite battuta sulla barriera) perché il Sassuolo non concedeva nulla in difesa, raddoppiando le marcature sugli esterni e ammucchiandosi al centro. Non sono stati fortunati Fernandez (55’), davanti all’area piccola di Pegolo, nel battere in gol una palla “impantanata”, poteva essere un magnifico scippo, e Inler con un insidioso tiro dalla distanza (93’) messo faticosamente in corner dal portiere emiliano.
Il Napoli (in maglia minetica) non ha mai avuto un cambio di passo, un ritmo veloce e il solito palleggio agile. L’assenza di Behrami si è fatta sentire perché a centrocampo il Sassuolo incontrava una scarsa resistenza. La difesa inedita non ha avuto la sicurezza di quella “titolare”, si è mantenuta bassa facendo mancare quel pressing alto che consentiva al miglior Napoli di Benitez di essere una squadra “corta”, di tenere sempre il pallino del gioco recuperando palla e ripartire.
Una stecca imprevedibile contro il Sassuolo, debuttante in serie A, crivellato di gol dall’Inter (sette) appena tre giorni prima e al secondo gol in campionato (sempre Zaza a segno, un tipo tosto e tecnicamente in gamba, gioiello in comproprietà fra Sassuolo e Juventus). E così col pari il Napoli segna il passo, fallisce le cinque vittorie iniziali consecutive che rimangono il record del Napoli di Maradona (1987-88), scala al secondo posto mentre la Roma vola a punteggio pieno, vincendo sul campo della Sampdoria, e sugli azzurri secondi c’è già il fiato della Juventus (a quota 13) vittoriosa in rimonta sul campo del Chievo. E’ stata una serata di scarsa vena e stanchezza di troppi uomini decisivi (Hamsik, Pandev, Higuain). Sabato a Marassi contro il Genoa. Bisogna riprendere a correre.
Mimmo Carratelli

NAPOLI (4-2-3-1): Reina; Mesto, Cannavaro, Fernandez, Armero; Inler, Dzemaili; Pandev (62’ Callejon), Hamsik, Mertens (74’ Insigne); Higuain.
SASSUOLO (3-5-2): Pegolo; Antei (79’ Rossini), Acerbi, Bianco; Shelotto (56’ Marzorati), Magnanelli, Laribi, Kurtic, Longhi; Zaza, Berardi (84’ Missiroli).
ARBITRO: Doveri (Roma).
RETI: 14’ Dzemaili, 19’ Zaza.

SERIE A – 5^ GIORNATA.
Udinese-Genoa 1-0, Bologna-Milan 3-3, Chievo-Juventus 1-2, Lazio-Catania 3-1, Livorno-Cagliari 1-1, Napoli-Sassuolo 1-1, Parma-Atalanta 4-3, Sampdoria-Roma 0-2, Torino-Verona 2-2. Giovedì 26: Inter-Fiorentina.

CLASSIFICA: Roma 15; Napoli e Juventus 13; Inter e Fiorentina 10; Lazio 9; Livorno e Torino 8; Verona e Udinese 7; Cagliari 6; Milan e Parma 5; Genoa e Chievo 4; Atalanta e Bologna 3; Sampdoria 2; Catania e Sassuolo 1.
Inter e Fiorentina una partita in meno.

PROSSIMO TURNO. Sabato 28: Genoa-Napoli, Milan-Sampdoria. Domenica 29: Torino-Juventus, Atalanta-Udinese, Cagliari-Inter, Catania-Chievo, Sassuolo-Lazio, Verona-Livorno, Roma-Bologna. Lunedì 30: Fiorentina-Parma.

CHAMPIONS LEAGUE.
Martedì 1 ottobre: Arsenal-Napoli, Borussia-Marsiglia.

ilnapolista © riproduzione riservata