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Addio genietto Nino: è giallo sulla morte di Musella

E’ morto Gaetano Musella, protagonista del Napoli dei fine anni Settanta e degli inizi degli Ottanta. Il suo cadavere è stato trovato sulla scogliera di Caprazoppa, a Finale Ligure (Savona). Musella indossava una maglietta e un paio di ciabattine da mare ed era senza pantaloni. L’esame del cadavere compiuto dal medico legale non avrebbe evidenziato lesioni tali da far pensare a un’aggressione. La salma è stata trasferita all’obitorio per l’autopsia. Il Napolista, che chiede al Napoli di giocare domani col lutto al braccio, lo ricorda riproponendo un vecchio pezzo.

Ogni volta che il Napoli compie un’impresa e quando ho la sensazione che qualcosa di storico è stato fatto, sento il bisogno trovare di una conferma alle mie impressioni, e mi rivolgo a quella che per me è la memoria storica della Sscn: Ciro, quarantacinque anni, la maggior parte dei quali passati a seguire i colori azzurri. Una enciclopedia per quello che riguarda la storia della squadra dalla prima metà degli anni settanta in poi. Gli anni che precedono quello che la mia memoria riesce a coprire, che sostanzialmente iniziano con l’epoca maradoniana, e che riesco a ricostruire grazie all’ausilio di Ciro, sono per me una nebulosa indefinita in cui Sivori era il più forte giocatore dell’epoca, Altafini un traditore, sentimento di antipatia che è stato rafforzato dalle sue odiose telecronache e il Napoli era sempre e comunque fortissimo e non vinceva lo scudetto solo per colpa del Nord e della Juve che rubava. Si intuisce che io abbia un rapporto conflittuale con l’albo storico del Napoli, ma del resto si sa le statistiche mentono e il Napoli ha il potere di farti leggere male anche le classifiche.
Oggi appena ho potuto, ho cercato di rintracciare Ciro per chiedergli un parere su Lavezzi; come spesso capita l’ho trovato on line e gli ho girato la domanda che mi ero posto durante i festeggiamenti post partita. Le domande che pongo a Ciro hanno sempre lo stesso tenore, e ricordano quelle che può fare un ragazzino al suo amico più grande e navigato: “secondo te chi è più forte tra il giocatore X o il giocatore Y” e “Era più forte la squadra Alfa o quella Omega”. Naturalmente ci scappa anche una richiesta di qualche dritta inerente le scommesse, ma un consiglio: se volete vincere qualcosa non chiedete a Ciro, le bollette buone le tiene per sé.
Accendo Msn e lo trovo. Esordisco con la fatidica domanda: ”Ma il Pocho è più forte che abbiamo avuto dopo il Diego?” Dopo qualche istante arriva la laconica risposta ”No, ma è quello che più gli si avvicina per carattere. Orgoglioso, vendicativo, e molto generoso.” Ciro mi conosce e anticipa la mia, scontata, domanda successiva. Mi compila la classifica dei migliori cinque giocatori che il Napoli ha avuto, Diego escluso, naturalmente. Ora non so se per colpa dello choc culturale che deve avermi procurato l’aver visto da piccolo in tv Rino Tommasi, ma sono dell’opinione che provare a compilare classifiche ideali sia un buon strumento per provare a caprici qualcosa circa il complesso gioco del calcio.
Ho scoperto che questo tipo di ossessione calcistica è comune a molti tifosi degli sport americani, e quindi in qualche modo ho trovato una giustificazione per questo mio personalissimo modo di catalogare campioni e squadre. “Careca, Bagni, Krol, Zola e Musella”. Mi scrive Ciro in chat. “E chi cazz è sto Musella?” Gli rispondo non perdendomi in cerimonie. Dovete sapere che Ciro ha un singolare gusto per gli scherzi, e dopo avermi propinato impronunciabili e inesistenti squadre della serie B olandese su cui puntare parte delle mie risicate finanze o aver raccontato di misteriosi e fenomenali terzini portoghesi di origini angolane che avrebbero esordito nel Napoli durante dimenticati tornei estivi, per poi sparire a causa di strani intrighi internazionali, il dubbio che anche questo Musella fosse un parto della sua contorta fantasia mi è venuto subito. E invece mi sbagliavo.
Musella è stato un giocatore dell’interessantissimo Napoli di Marchesi (Rino non Gualtiero) della stagione 80/81. Da quel poco che ho ritrovato in giro per la rete, Musella era una bella promessa del calcio italiano, che dopo aver fatto una sola grande stagione ed aver esordito nella selezione under 21 della nazionale, si è perso per, sembrerebbe, una scarsa propensione all’allenarsi con continuità. “Tenev nu poc na cap e merd” ha sentenziato Ciro. Il racconto su Musella mi ha fatto venire in mente un altro potenziale campione azzurro di cui il mio amico mi ha raccontato, e che si è perso: La Palma. A proposito del quale Ciro ha una singolare teoria che non posso riproporvi per una serie di motivi che avrete intuito dal suo colorito linguaggio, ma posso dirvi che anticipa di molto le storie che siamo soliti sorbirci di calciatori e veline le cui abilità amatorie esauriscono le energie dei campioni.
Dopo una diligente ricerca sul web sono giunto alla conclusione che tutta la storia del Napoli di Krol è da recuperare, arrivammo a un passo dal tricolore, che perdemmo in un maledetto Napoli-Perugia in cui fummo sconfitti per uno a zero. Un autogol pazzesco di Ferrario e tanti miracoli del portiere degli ospiti, tale Malizia, è quello che si ricorda di quella partita.
Ma a ben vedere quel Napoli rappresenta l’archetipo del rischio che ogni Napoli forte rischia di correre: quello di rivelarsi una squadra incompiuta che si è piegata alle troppe pressioni e alle eccessive aspettative dell’ambiente. I lettori del Napolista saranno superstiziosi come me, e per questo motivo propongo di dare vita a una sorta di rito collettivo che debba esorcizzare quel drammatico epilogo che portò il mio amico ad una acuta fase depressiva e il Napoli a perdersi. Perché, no! Questo Napoli non farà la fine di quello della stagione 80/81, perché Mazzarri non è Marchesi e soprattutto Lavezzi non è Musella. Con un po’ di continuità, quest’anno si può volare.
Andrea Pomella

p.s Ecco quello che ho trovato in rete sulla stagione 80/81

http://www.youtube.com/watch?v=FH37MGcu464
http://www.youtube.com/watch?v=ZEkKEbrhyJE
http://www.youtube.com/watch?v=p5Ie6cK8rDM
http://www.youtube.com/watch?v=GOqYrxQqYik

Napoli – Perugia 0-1, serie A 1980-81

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