E venne il giorno di Rafa Benitez

Arriva l’estate, arriva Benitez. Ed ecco il nostro Rafa a Castelvolturno, terra di sogni e di chimere da dove, nel giorno del solstizio d’estate, il presidente De Laurentiis presenterà a tutto il mondo, e in tutte le lingue del mondo, il professor Rafa Benitez, professore di calcio e d’apparenza, castigliano dello stesso anno di Maradona, […]

Arriva l’estate, arriva Benitez. Ed ecco il nostro Rafa a Castelvolturno, terra di sogni e di chimere da dove, nel giorno del solstizio d’estate, il presidente De Laurentiis presenterà a tutto il mondo, e in tutte le lingue del mondo, il professor Rafa Benitez, professore di calcio e d’apparenza, castigliano dello stesso anno di Maradona, più vecchio però di sei mesi, portatore di trofei e del 4-2-3-1, la formula del futuro trovando gli interpreti giusti. Il madrileno ha tweettato con Insigne (forza ragazzo) e ha chiesto dieci posti da vedere a Napoli. Sono tutti buoni i posti di Napoli, don Rafa Benitez, scansando buche, cadute di alberi e di semafori, e il posto migliore è il San Paolo dove, di riffe o di Rafa, si dovrà esibire il Napoli internazionale promesso dal tecnico spagnolo.

Al momento, stando alle voci, avremmo in “rosa” l’esterno belga Driens Mertens, più mancino che destro, e il mediano francese di copertura Maxime Gonalons. Si insegue il francese di origini marocchine Adil Rami (1,90), centrale di difesa del Valencia, e, ultima voce dal sen fuggita, il camerunese difensore centrale del Marsiglia Nicolas N’Koulou (alla balena!).

Così che il Napoli sul quale discutere partirebbe oggi con De Sanctis; Gamberini, Rami, Cannavaro, Britos; Behrami, Gonalons; Maggio, Hamsik, Mertens; Cavani o chi per lui. Addirittura, se il nostro centravanti innamorato di Maria Rosaria e di Real dovesse partire, don Rafa Benitez ha “segnalato” Luis Alberto Suarez, coetaneo e compaesano del Matador, valore 30 milioni di euro, un top, dopo che dai sogni napoletani sono scomparsi Dzeko, Mario Gomez e Belfodil finito all’Inter.

Dei giocatori si chiederà soprattutto a Benitez e De Laurentiis, nella presentazione Paramount a Castelvolturno, perché per il resto sono chiacchiere e paella, e di Rafa si sa già tutto, la circonferenza di pancia di nobiluomo spagnolo e la calvizie professorale e, a parte lo scaramantico premio-scudetto, il presidente gli darà subito due giorni in barca verso i Faraglioni di Capri e una rispettabile residenza napoletana che è sempre meglio di Liverpool, ultimo domicilio di don Rafa, città dei Beatles e di Wayne Rooney, ma qui non scherziamo, abbiamo Pino Daniele e Lorenzo Insigne.

Sarà una conferenza-stampa di buone maniere multilingue e niente di più. Grazie, prego, scusi, tornerò, col presidente primattore e molto Warner Bros, barba e capelli argento molto Omar Sharif, e don Rafa Benitez severamente allegro e compiaciuto col rossore della sua pelle chiara, baffetti e pizzetto alla Gengis Kahn e il 51,51 per cento di vittorie in carriera. Saremo felici di avere dopo tre secoli un vicerè spagnolo e ci faremo gli auguri. Non si annunciano sorprese. Al calciomercato l’ardua sentenza.
MIMMO CARRATELLI

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