Record a go-go per il Napoli di Mazzarri che si proietta nuovamente in Champions dopo l’appassionante avventura di due anni fa. Cavani su tutti. Capocannoniere del campionato come riuscì solo a Maradona. 101 gol in maglia azzurra. Quarto cannoniere assoluto dietro Maradona (115 reti), Sallustro (111) e Vojak (103), quarto cannoniere di campionato (75 gol) preceduto da Maradona (81), Vojak (102), Sallustro (108). Cavani può superarli tutti se resta in maglia azzurra. Ha già superato Careca, Altafini, Savoldi, Vinicio.
Le soddisfazioni per Mazzarri sono molteplici. Il suo quarto anno nel Napoli è da primati in serie, conferma di un miglioramento continuo. Il record di 72 punti può essere ancora ritoccato con tre partite da giocare. Migliore attacco, giunto ai 67 gol, già una rete in più dell’anno scorso. Migliore difesa (33 reti) degli ultimi sei anni, dal ritorno in serie A. Dimezzate le sconfitte rispetto all’anno del terzo posto. Il Napoli potrebbe battere un altro record, le 21 vittorie del campionato del terzo posto già eguagliate.
Un progetto in crescendo fino alla conquista, che sembra scontata, del secondo posto, quinta volta nella storia del Napoli. Hamsik ha eguagliato le presenze di Maradona in maglia azzurra (259) e raggiunto Canè nella classifica dei cannonieri tra campionato e coppe (70 reti, due in dubbio perché ottenute con deviazioni dei difensori). Marekiaro è anche ai vertici europei tra gli uomini-assist (14).
Il Napoli ha saltato agevolmente l’Inter (3-1) senza tredici giocatori di primo livello e in formazione imprevedibile per i movimenti sul campo (sei centrocampisti, due finti centravanti). L’ha abbattuta con l’ottava tripletta di Cavani, due assist di Pandev e una serie di verticalizzazioni che hanno messo in ginocchio la difesa milanese (Handanovic protagonista sulle conclusioni di Hamsik e Dzemaili).
Hamsik (26 anni, sesto campionato nel Napoli) è il giocatore ormai maturo per il ruolo di condottiero azzurro, uomo-squadra, centrocampista in lungo e in largo. Velocizza il gioco, cerca triangoli offensivi con Cavani e Zuniga, recupera, dialoga, va a concludere. L’acquisto più azzeccato è Behrami che ha la grinta di Gargano, ma un superiore senso tattico. La conferma di Pandev, riscattandolo dall’Inter, è stata un successo. Ha classe sopraffina che lo rende determinante tra le linee. Difende la palla come pochi e apre il gioco con precisione. Rimane un interrogativo su Inler che ha tradito le aspettative e, alla fine, è stato scavalcato da Dzemaili. L’arrivo di Armero è più che positivo in attesa di vederlo stabilmente sulla fascia sinistra. Alla difesa manca forse un regista che ne comandi i movimenti, ma è pur sempre la seconda migliore difesa del campionato. L’attacco, secondo in assoluto, è primo nelle gare casalinghe.
Tre gare da giocare ancora, mercoledì sera a Bologna nel turno infrasettimanale. Matematicamente, al Napoli mancano tre punti per blindare il secondo posto (anche se il Milan dovesse vincere le ultime tre partite). Contro la Juve non c’è stato niente da fare (un punto nei confronti diretti): la squadra bianconera, già formidabile l’anno scorso quando rimase imbattuta, si è migliorata di sei punti. Il Napoli ha fatto il massimo (+17 sulla passata stagione). L’anno scorso concluse il campionato a 23 punti dalla Juve, oggi è a -11 dai bianconeri. Per rilanciare la sfida servono due acquisti importanti: trattenere Mazzarri e Cavani. E, per il resto, un paio di giocatori (difesa e centrocampo) che facciano la differenza. Tra i nomi che circolano non ce n’è uno che convince al cento per cento, ma il mercato è avaro di pezzi pregiati. Ci sarà la Champions e allora sarà necessario muoversi con competenza e fortuna.
MIMMO CARRATELLI
Mai così forte il Napoli di Mazzarri
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