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Il messaggio è stato chiaro: esiste solo il campionato

Sento dire che Mazzarri ha adottato un mini turn over nella partita di ieri in coppa. Non sono d’accordo. Da tempo il presidente va predicando che l’Europa League non gli interessa ed automaticamente questo ha influito sulle scelte dell’allenatore e sul rendimento dei calciatori. Gli obiettivi della società sono dall’inizio della stagione chiari e ben diversi e, volente o nolente, questo si ripercuote sugli uomini.
Mazzarri, per l’ennesima volta, ha quindi optato per un massiccio avvicendamento. Altro che mini. A parte De Sanctis e Cavani, le altre scelte sono state intraprese secondo la solita logica del turn over, così come aveva fatto nelle precedenti partite. In difesa ha tenuto fuori 2 titolarissimi (Cannavaro e Campagnaro) e Grava che praticamente gioca solo quando mancano tutti gli altri. A centrocampo ha piazzato le 2 riserve in mezzo (Donadel e Dzemaili) ed ha optato per Zuniga a sinistra (Armero non può giocare in Europa) e Maggio a destra per fargli riprendere la gamba, visto che è stato fermo ai box per un paio di settimane. Avanti ha scelto Cavani, El Kaddouri e Pandev. Quest’ultimo solo perché Insigne è stato vinto dall’influenza. In porta, come dicevamo, De Sanctis invece di Rosati che nelle ultime apparizioni aveva lasciato molto, ma molto, a desiderare.
Alla luce di ciò, io credo invece che il messaggio sia stato forte e chiaro sin dall’inizio e senza misteri. Esisteva ed esiste solo il campionato. E non serve rammaricarsi troppo per una competizione andata in fumo nella quale nessuno ha realmente mai investito. E le partite del girone l’avevano ampiamente dimostrato. L’impegno non basta se poi non ci credi o hai la testa altrove. Presidente, società, allenatore e calciatori, penso che in realtà nessuno di loro mai abbia creduto veramente nella sorella brutta della Coppa Uefa. Nemmeno i tifosi. E la striminzita presenza sugli spalti e il magro incasso al botteghino lo dimostrano.
Mi auguro solo che si vada oltre l’obiettivo della società. Tornare in Champions è il desiderio di tutti ed è ora ampiamente alla portata, ma siamo appena a febbraio ed oltre le partite nel week-end, a differenza di altri che giocano l’Europa League il martedì, altre fatiche non ne abbiamo.
La primavera è vicina e noi, da anni, abbiamo smesso di correre a marzo. È arrivata l’ora di provare per lo meno a giungere fino in fondo. Per cui, mi sembra più che doveroso provarci, ora che non esistono altri alibi, pensieri o turn over che reggano. O la va, o la spacca, eh.
L’unico reale interrogativo che mi turba riguardo la primavera è: si riprenderà prima il terreno di gioco del San Paolo o Donadel?

Forza Napoli Sempre
La 10 non si tocca
Ciao Carmelo.
Gianluigi Trapani

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