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Cari tifosi del Napoli, così democristiani e così preistorici, prendete esempio dalla criminalità: loro i giocatori non li risparmiano

Gentile Gallo, le scrivo da non napoletano che s’impiccia di affari che – so già – meriteranno l’inevitabile risposta di continuare a non impicciarsi dei medesimi, ma io invece intigno e le scodello ciò che penso sulla democristianizzazione dei tifosi del Napoli e sulla melassa dolciastra e insopportabile con cui avvolgono la squadra anche quando, magari, meriterebbe lo straccio di una critica, di un attacco meditato e ragionato, insomma di quell’atto rivoluzionario che è sentirsi liberi. E se un foresto magari si permette, viene subito visto come un poveraccio senza arte né parte che non ama questa grande città, i napoletani, la sua grande squadra, il Vesuvio, ecc…


E’ per questo che ho vissuto come un atto altamente liberatorio l’ennesima pistola puntata (nel vero senso della parola) verso un giocatore azzurro, in questo caso Behrami (e prima altri o relative fidanzate), che si è visto sottrarre il suo prezioso orologio da una civilissima organizzazione criminale che ha finalmente deciso di sferrare il suo attacco al cuore dei benpensanti, di quei borghesucci di tifosi che stanno sempre dalla parte dei giocatori e del presidente, che proteggono i loro tenerissimi eroi della domenica, che non sanno proprio il libero esercizio della critica. Finalmente qualcuno contro!

Ma perché questi tifosi napoletani un giorno non si fanno un bel giretto per Roma e accendono la radio anche a casaccio, tanto tutte le frequenze delle radio private sono occupate da questi scassaminchia che parlano solo di calcio, che ti smarronano 24 su 24 su Roma e Lazio, epperò – vivaddio – con autentica voglia di non sedersi, di vedere le cose come stanno, magari anche peggio di come stanno, perché c’è l’abitudine a non proteggere, a non tenere il culetto al caldo di questi milionari, perché questa è democrazia, non accontentarsi, pungolare, essere cattivi, perché no. Insomma, non essere borghesucci.

O forse, cari tifosi del Napoli, siete rimasti a quell’idea preistorica secondo cui la squadra, i suoi giocatori, il suo presidente, si amano sempre e comunque, qualunque cosa succeda?

Aggiornatevi, il mondo è andato avanti.
Michele Fusco

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