Da Lavezzi a Quagliarella e Yebda: se sull’ex del Napoli si abbatte la «sfiga»
Non è vero, ma ci credo. Scomodando il grande Peppino De Filippo, appare davvero singolare, da qualche anno a questa parte, ciò che accade ad alcuni ex calciatori del Napoli quando lasciano la squadra partenopea per andare a giocare altrove. Da Quagliarella a Lavezzi, non appena lasciate le sponde campane, ecco che arrivano puntualmente una […]
Non è vero, ma ci credo. Scomodando il grande Peppino De Filippo, appare davvero singolare, da qualche anno a questa parte, ciò che accade ad alcuni ex calciatori del Napoli quando lasciano la squadra partenopea per andare a giocare altrove. Da Quagliarella a Lavezzi, non appena lasciate le sponde campane, ecco che arrivano puntualmente una serie di sfortune: dalle partite giocate male, alle espulsioni fino alla mancanza di gol e addirittura ai gravi infortuni.
CASO POCHO – Ad essere colpito da quella che molti tifosi già individuano come «jella da ex azzurro» è stato l’idolo degli ultimi 5 anni: il «Pocho» Lavezzi, che ha voluto lasciare Napoli per una scelta di vita (o, a seconda dei tifosi, per la ferma volontà della fidanzata modella). Fatto sta, che da quando è approdato al Psg dello sceicco Al Thani, che per lui ha sborsato circa 30 milioni, Ezequiel ha giocato solo un paio di partite tra campionato e coppa, senza mai convincere e scagliandosi contro tutta la stampa parigina. Nella seconda giornata, contro l’Ajaccio, è stato espulso per un fallaccio non da lui ed è stato squalificato per due turni. Dopodiché, uno stiramento alla coscia sinistra che l’ha tenuto fuori per 10 giorni. Ma la «sfiga» si è accanita ancora contro il «Pocho»: nell’ultimo match di Champions tra Porto e Psg, Lavezzi è entrato in campo nel secondo tempo e ci è rimasto per soli 7 minuti, sostituito per un problema all’adduttore che lo terrà fuori dal rettangolo verde per altri venti giorni. Una sfortuna contro la quale l’ex re di Napoli ha protestato scalciando in panchina, dopo la sostituzione di Ancelotti, tutto ciò che gli capitava a tiro. E non a caso oggi, in una radio napoletana, il celebre artigiano di San Gregorio Armeno, Marco Ferrigno, ha detto di pensare di inviare a Lavezzi un corno anti-jella (previa «autorizzazione» dei tifosi al termine di un referendum telefonico).
…E QUELLO DI «QUAGLIA» – Ma il caso Lavezzi non è isolato. Ricordate Fabio Quagliarella nel primo anno alla Juventus? Il suo passaggio in bianconero nel 2010 destò polemiche e malumori a non finire all’ombra del Vesuvio. Fatto sta che dopo un inizio scoppiettante a Torino, l’ex bomber azzurro si frattura da solo il legamento crociato del ginocchio destro restando fuori dal campo per oltre 6 mesi. La cosa ancor più curiosa, è che questo accade esattamente nel match prima di quello che la Juve avrebbe dovuto giocare col Napoli.
MA LA JELLA CONTINUA – Per la serie «sfiga post Napoli» (non è vero ma ci credo), ci sarebbero da «segnalare» anche altri casi recenti: dal «Tanque» Denis relegato per un anno in panchina con l’Udinese a Cigarini che finisce addirittura in tribuna a Siviglia, fino al povero Yebda, che dopo un solo anno in azzurro, approdato al Granada, subisce un infortunio così serio da mettere quasi a rischio la carriera. Forse sono solo strane coincidenze. Ma, come si dice in città, «gli occhi secchi colpiscono più delle schioppettate».
(corriere del mezzogiorno.it)