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Perché il Napoli primavera non gioca al Collana (invece che ad Aversa)?

L’ultima volta che il Napoli si aggiudicò il Torneo di Viareggio risale ormai alla notte dei tempi, così come il successo nel campionato di Primavera. Eravamo ancora negli anni Settanta, quindi in pieno mesozoico. Da allora ricordo solo una finale di Viareggio negli anni Ottanta molto sfortunata contro il Torino. Allora con noi giocava Ferrante, attaccante fortissimo che aveva la movenze di Careca. Poi il buio. Almeno nei miei ricordi.
Quest’anno, un po’ per la maggiore attenzione che la società sta concentrando sul vivaio, un po’ per la presenza di giocatori di valore, il Napoli primavera sta facendo parlare di sé. In campionato è a punteggio pieno, tre vittorie su tre e un successo è stato ottenuto addirittura sui titolati giallorossi allenati da De Rossi. Tante le individualità interessanti: dal piccolo Insigne, Roberto, ieri autore di una pregevole doppietta contro l’Ascoli, a Fornito, a Tutino, al centravanti Novothny. Insomma, attorno a questa allenata da Giampaolo Saurini – giunto quest’anno – si sta creando un entusiasmo che può essere contagioso anche per i più giovani.
Allora mi chiedo: perché il Napoli primavera non gioca in città? Perché, dopo Castelvolturno, è ancora la provincia di Caserta ad ospitare gli azzurri? La Primavera gioca inspiegabilmente ad Aversa. E mi chiedo come mai. Non si potrebbe giocare al Collana? Sarebbe bello che l’impianto del Vomero tornasse ad ospitare le partite del Napoli, sia pure quello in versione giovanile. So bene che De Laurentiis non è legato al passato, anzi fa di tutto per rinnegarlo. Ma riportare il Napoli al vecchio stadio del Vomero sarebbe un’operazione molto intelligente e riaccenderebbe gli entusiasmi su una formazione che potrebbe regalarci molte soddisfazioni.
Massimiliano Gallo

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