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Ora De Laurentiis dice di voler rifare il San Paolo con l’aiuto dei cinesi

La copertura metallica ai cinesi: “La smontano e se la portano a casa”. Via la pista d’atletica, terreno di gioco più basso e 30 mila posti in più. Così Aurelio De Laurentiis vuole ristrutturare il San Paolo. “Lo stadio di Maradona”, ricorda il presidente del Napoli che ieri si è chiarito telefonicamente con il sindaco e poi, da Dimaro, ha rilanciato: no all’impianto a Ponticelli.

Bastano due anni di lavori, assicura De Laurentiis, continuando a giocare a Fuorigrotta e sfruttando le pause del torneo. “Poi posso ottenere la gestione dello stadio, comprarlo o firmare un contratto per 99 anni”.

La polemica con de Magistris, dopo la telefonata di ieri, sembra alle spalle. “Insieme abbiamo confermato il rapporto di grande lealtà tra la società e l’amministrazione”, fa sapere il Napoli. Ma non si spegne il caso politico acceso dalle bordate del produttore.

Attacca il Pdl. Gianni Lettieri, ex presidente dell’Unione industriali e leader in consiglio comunale, chiede di “approfondire in ogni sede le affermazioni di De Laurentiis su un presunto scambio di favori tra de Magistris e Marilù Faraone Mennella, moglie di Antonio D’Amato”, ex presidente di Confindustria. Rincara la dose il commissario regionale Nitto Palma: “La questione mi pare grave. Mi auguro che gli organi competenti, con lo stesso impegno che li caratterizza in minor questioni che riguardano altri amministratori, vogliano fare chiarezza”.

“La Mennella – aveva detto il presidente del Napoli incontrando i tifosi a Dimaro – ha fatto lo sponsor dei voti del sindaco e quindi adesso lui gliela deve dà calda”. Non replica l’imprenditrice, alla guida della cordata che ha presentato il progetto per il nuovo impianto a Ponticelli. De Laurentiis ora smorza i toni: “Con le mie parole non ho voluto in alcun modo mettere in dubbio la trasparenza che caratterizza l’azione amministrativa del sindaco, soprattutto conoscendo la sua storia politica e personale”.

Intanto Raffaele Ambrosino, di Fli, parla di “discutibile capacità politicoamministrativa”. E ci sono malumori anche nella maggioranza. “La vicenda sta assumendo toni surreali”, commenta Carlo Iannello, di “Napoli è tua”, presidente della commissione Urbanistica. “Come si svolge il dibattito in giunta? Che ruolo hanno gli assessori? Il sindaco e la giunta non hanno ascoltato il consiglio, non credo abbiano ascoltato le municipalità, né coinvolto gli uffici competenti. Di certo non è stata attivata una procedura di variante e non mi risulta abbiano ascoltato le associazioniambientaliste, sportive e nemmeno quelle dei supporter del Napoli. E non hanno ascoltato il presidente della società sportiva che dovrebbe utilizzare il nuovo stadio”.
tratto da la Repubblica

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