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Due anni fa a Udine subimmo un furto clamoroso

Se i risultati scaturissero solo dalle prestazioni, allora, probabilmente, la classifica attuale sarebbe stravolta. Il Milan non sarebbe primo, forse, la stessa Udinese sarebbe ai vertici, il Siena avrebbe qualche punto in più e la Fiorentina sarebbe già retrocessa. Guidolin avrebbe in bacheca qualche scudetto e Mancini allenerebbe la primavera del City. Di fatto non è così. I colpi dei campioni, gli errori del singolo, l’episodio sfortunato o una ingenuità, il più delle volte, mutano l’inerzia di una partita, definendone il risultato specie se le squadre sono stanche e in campo c’è molto equilibrio. Credo infatti che entrambi i gol udinesi siano frutto di nostri errori individuali causati da disattenzioni e che il doppio vantaggio non sia emerso perché i friulani abbiano schiacciato il Napoli nella nostra difesa o perché abbiano imbastito trame di gioco spumeggianti.

Guidolin è stato sicuramente bravo a preparare la partita adottando una tattica accorta nell’attesa che si potesse approfittare dei regali che ormai sono diventati imprescindibili nella nostra retroguardia. Così è stato. Sul campo il Napoli ha fatto una gran fatica a proporsi in attacco pericolosamente, ma ha scelto di fare la partita e tenendo conto del momento particolare e delle assenze non si può dire che abbia sfigurato. Ha tenuto palla lentamente per non rischiare troppo, riuscendo a controllare il centrocampo seppur si evidenziasse una netta inferiorità numerica e solo a causa di distrazioni evitabili ci siamo ritrovati a soccombere.

In base alla prestazione, non abbiamo brillato, ma di certo non avremmo meritato quel passivo. Poi, grazie ad un fallo che solo per la stupidità merita il giallo, è cambiato tutto. Un episodio, appunto. Anche se non esiste alcuna legge scritta che giocare con un uomo in più significhi automaticamente schiacciare gli avversari sulla propria linea di porta. La stessa Udinese ha giocato una partita intera 11 contro 10 con due gol di vantaggio proprio qualche giorno fa contro gli olandesi dell’Az e non l’ha notato nessuno, meritando quindi di uscire dall’Europa League.

E’ innegabile però che gli azzurri abbiano beneficiato di quella ingenuità ritrovando qualche energia nascosta, mentre i friulani hanno iniziato ad indietreggiare metro dopo metro accusando il colpo. Io credo che alla fine, se fossimo stati leggermente più lucidi, avremmo addirittura vinto. La fretta e la foga sul 2-2 ci hanno fregato. Con un giro palla più veloce e preciso, negli ultimi minuti avremmo visto qualche azione in più e se l’arbitro, invece di farsi inghiottire dalla furia vittimista bianconera, figlia della scorsa giornata a Novara, avesse applicato il regolamento, l’Udinese avrebbe giocato gli ultimi 10 minuti in nove se non in otto uomini. E voglio fare un appunto anche sugli incomprensibili tre minuti di recupero, quando sostituzioni e rigore, ne avrebbero giustificati almeno due in più. Tre minuti, di cui la metà trascorsi con palla ferma sulla rimessa in attesa che Handanovic calciasse.

Un episodio può generare un risultato o la folata di una partita ormai segnata. Per esempio, ho letto che gli amici udinesi hanno ripescato dalla cassa l’incontro dell’85. Quando Diego, dopo aver realizzato un calcio di punizione talmente perfetto che nemmeno due portieri avrebbero potuto impedirlo, siglò il 2-2 finale con un colpo di mano, camuffato dalla sua folta capigliatura. Un episodio che face incazzare persino Zico. Io invece faccio un passo indietro più breve, giusto per rinfrescare la memoria.

Ci sarebbe da rianalizzare un po’ di episodi di un dimenticato Udinese-Napoli 3-1 del febbraio 2010. Arbitro D’Amato: regalò un rigore ad Asamoah, buttò fuori Maggio per una simulazione inesistente invece di fischiare un rigore nettissimo, mostrò il giallo ad Inler invece che a Lukovic giá ammonito e non fermò il gioco quando Grava, che per soccorrere un calciatore friulano in preda ai crampi, mantenne in gioco un esultante all’epoca Di Natale che realizzò il definitivo terzo gol. Episodi. Ingenuità. Errori arbitrali. Gesti non del tutto sportivi. E in fine la prestazione. Ecco, cosa generano i risultati. E noi, in base a questi, agli episodi, ieri, avremmo dovuto vincere e in classifica avremmo qualche punto in più, mentre il furto subito due anni fa in quello stesso stadio ancora grida vendetta.

Forza Napoli Sempre
La 10 non si tocca.

Gianluigi Trapani

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