Ci ha lasciati Pasquale Faiella, napolista-napolide

Un giornalista che univa passione, rigore e tenacia: un cronista di razza che ha trovato dovunque ha lavorato, tra Napoli, Roma e Milano, una profonda stima sia tra le fonti sia tra i colleghi. Troppo presto, a soli 50 anni, ci ha lasciato. Il collega dell’ANSA, Pasquale Faiella, è morto venerdì notte, all’improvviso, anche se […]

Un giornalista che univa passione, rigore e tenacia: un cronista di razza che ha trovato dovunque ha lavorato, tra Napoli, Roma e Milano, una profonda stima sia tra le fonti sia tra i colleghi. Troppo presto, a soli 50 anni, ci ha lasciato. Il collega dell’ANSA, Pasquale Faiella, è morto venerdì notte, all’improvviso, anche se da mesi lottava contro una malattia rara e infida che lo aveva colpito. L’ha combattuta con la stessa tenacia con la quale cercava le notizie, un lavoro che ha sempre inteso come servizio ai cittadini. Era uno di quelli che non lasciava mai il lavoro a metà, voleva arrivare per primo ma con lealtà e spirito di gruppo. Aggressivo sul lavoro ma raffinato e gentile nei modi, elegante nel tratto, sapeva anche per questo ottenere la fiducia degli interlocutori. Nonostante il peregrinare per la penisola, da buon napoletano non era mai venuto meno l’amore per la sua città, per il mare e la squadra del cuore.
Nato a Napoli il 20 marzo del 1961, dopo gli esordi a Paese Sera, era approdato al quotidiano Roma. Qui era entrato in un gruppo di aspiranti cronisti da cui sono usciti tanti professionisti oggi affermati e si era guadagnato ben presto una collaborazione e poi l’assunzione alla sede Ansa della Campania. Era il tempo delle guerre di camorra ma anche delle inchieste sulla malasanità, versante Tangentopoli. Trasferito alla sede centrale di Roma, ha seguito da Palazzo di Giustizia le vicende più delicate dello scorso decennio. Tante le inchieste e i ‘colpì durante la stagione delle nuove Br, quelle di Lioce e Galesi, e degli anarco-insurrezionalisti. Ma anche il versante romano di calciopoli, le inchieste sulle scalate Unipol e Antonveneta. Era in piazza San Pietro quando morì Giovanni Paolo II e seguì i conclavi che hanno portato all’elezione di papa Ratzinger. Sempre pronto a partire come inviato, raccontò il fango che travolse Sarno nel ’98 come i bambini morti nel terremoto a San Giuliano di Puglia o l’alluvione di Soverato. Furono motivi familiari a portarlo all’inizio del 2010 all’ANSA di Milano, dove aveva trovato una nuova dimensione personale e professionale. Qui la gioia più grande non è stato uno scoop, ma la nascita di Lorenzo, il bambino avuto dalla collega del Corriere della Sera, Cristina Marrone. I funerali si terranno mercoledì 14 dicembre (alle ore 10) nella chiesa di San Pasquale a Chiaia, a Napoli. Il 13 dicembre, invece, si terrà una funzione religiosa a Milano, alle ore 9, nella chiesa Santa Francesca Romana, in Porta Venezia.

L’Ordine dei Giornalisti della Campania «è vicino ai familiari, alla compagna Cristina Marrone e a tutti i colleghi dell’Ansa per la scomparsa all’età di 50 anni dell’amico Pasquale Faiella». Un giornalista che, dopo gli anni al quotidiano Roma e alla redazione napoletana dell’Ansa, «era stato trasferito – afferma una nota dell’Ordine – dalla stessa Agenzia prima a Roma, per seguire la cronaca giudiziaria, poi da un anno e mezzo a Milano. Un collega dall’altissimo profilo professionale e dal grande rigore. Pasquale Faiella lascia un bimbo di un anno».

Grande l’emozione anche dei colleghi del «Corriere del Mezzogiorno» per la scomparsa di Pasquale, collega gentile e premuroso, che ci ha lasciato troppo presto. Ai suoi familiari e a Cristina, la vicinanza del nostro sgomento. (corriere del mezzogiorno.it)

Scrisse per noi il 23 marzo Ritorno al San Paolo di un napolista… napolide. La solita bella penna, quella di un amico

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