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In un bar della capitale, tra romani che avevano scommesso sul Bayern

Eravamo quattro amici al bar. Qui finisce l’assonanza con la famosa canzone. Quattro amici di fede azzurra in cerca di un televisore per vedere la sfida col Bayern. A Roma, in un quartiere antico, quel bar confina con un centro scommesse. E ce n’erano molti di scommettitori davanti alla tv, romanisti o laziali, presi stavolta solo dal desiderio di possibili vincite.  E alleati, per l’occasione: tutti avevano scommesso sulla vittoria dei tedeschi. Tutti, tranne uno, che aveva puntato sul Napoli. E che dopo i primi commenti al gioco è venuto a sedersi accanto a noi: ”Ahò, me raccomanno…” . Gli altri spettatori ruggivano a ogni giocata del Bayern e dopo il gol lampo hanno esultato come allo stadio. Ci guardavano con occhi di commiserazione, certi di una valanga teutonica. Al gol propiziato da Maggio siamo saltati come ossessi. Con noi lo scommettitore controcorrente. “Forza Napoli”, ci ha detto. Gli abbiamo dato pacche sulle spalle. Intanto si vedevano Inler, Hamsik e Cavani in ombra e ci si diceva, con tono basso, che non era una buona cosa. I filo-tedeschi non si curavano di attenuare il loro tifo interessato e noi allora urlavamo ”bravo!” ogni volta che Gargano stoppava un nemico a centrocampo, ogni volta che Maggio mostrava le sue qualità e ogni volta che Lavezzi dribblava due o tre avversari, anche se poi perdeva palla. L’ingiusto rigore e la prodezza di De Sanctis: scommettitori in crisi isterica, noi in bollicine di entusiasmo. Alla fine, buon risultato. Quelli delle scommesse pro-Bayern sono usciti con gli occhi roteanti. Lo scommettitore pro-Napoli è rimasto invece fermo sulla sedia, sguardo nel vuoto. Lo abbiamo rincuorato, gli abbiamo offerto un caffè. “Punta ancora sul Napoli nel ritorno”, gli abbiamo detto. Noi, però, per ogni buon conto, andremo in un altro bar. Mimmo Liguoro

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