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Aspettando il Villarreal e pensando alla piazza rossa

Avevo deciso di ubriacarmi di lavoro per non pensare a stasera. Il caso ha voluto che, prima di andare a Bacoli da un cliente, passassi da casa a prendere le chiavi dell’auto (abitualmente giro in scooter). Sempre per caso ho visto il Tg3, servizio del napolista Fabrizio Cappella. Si parlava delle precedenti esperienze in coppa dei campioni, che all’epoca si chiamava proprio così. Voce di Cappella, immagini di Diego Armando Maradona, Careca, Bagni, Giordano, mister Bianchi. Quel maledetto Buitre e il suo pareggio al San Paolo dopo il gol di Francini, il giallo di Diego a Mosca, raggiunta in ritardo con un volo privato insieme a Gianni Aiello, factotum napoletano del Pibe. Lascio per un secondo il Tg3 e la mente va proprio ad Aiello. Mi raccontò che a Mosca le impassibili guardie sovietiche, nella Piazza Rossa del Cremlino, impazzirono alla vista del Dio del calcio. Lasciarono la postazione per chiedergli foto e autografi. Mi riconcentro sulla tv e ascolto le parole sul match col Villareal. Mi consentite un pochino di retorica? Vi giuro che è sincera. Mi abbonai nel primo anno dell’inferno, di quella maledetta serie C. Oggi si ritorna sul palcoscenico mondiale. Un  innocuo ma “pugliese” (nell’accezione napolistica del termine) e sentito vaffanculo a Giulietta, alla Fiorentina, alle polemiche e ai pessimisti. SIAMO IN CHAMPIONS, VAIIIIIIIIIIIIIIIIII! Devo andare, Bacoli mi aspetta. Ma alle 20.45 mi trovate lì, in tribuna divano, Forzanapolisempredovunquecomunque.

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