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“Chisto me pare ‘o ciuccio ‘e Fichella”

Compleanno del Napoli, compleanno del Ciuccio. Era nata, la società azzurra,con  l’emblema del cavallo rampante. Durò poco. Le prime uscite, i primi campionati furono disastrosi. E un saggio tifoso disse : ” Qua’ cavallo, chisto me pare ‘o ciuccio ‘e Fichella”. Già, Fichella, il proverbiale contadino che possedeva un asino con ”36  chiaje e ‘a coda fraceta”. Il paragone ebbe successo , le vignette lo raccolsero e lanciarono l’asinello come nuovo simbolo. Anche quando il Napoli si riprese , del cavallo non si parlò più.Il grande giornalista sportivo Bruno Roghi scrisse che al pari del popolo napoletano, il somarello è paziente, forte, testardo, arguto, filosofo. E Felice Scandone (altra firma prestigiosa) osservò che ” il ciuccio è più intonato alla rumorosa, schietta e caratteristica allegria napoletana”. I tempi, da quest’ottica, sono cambiati un po’ in peggio, ma il riferimento è ancora solido. E l’asino azzurro è stato in grado, pur con alti e bassi, di portare agli sportivi partenopei molti carichi di gloria calcistica. Non a caso, lo stesso Roghi ricordò che ”la prima e ultima volta che Omero chiama in scena un asino, l’eroe di paragone è il guerriero più forte dell’esercito greco, Ajace Talamonio” . E poi, il particolare carattere dell’asinello aderisce ai tratti più noti della sapienza popolare napoletana, codificata in tanti proverbi. Il fiducioso affidarsi a chi è più ”posato” ed esperto, per esempio : ”Ciuccio fa tu , dicette ‘ a ciuccia” . E dal campo interpersonale (meglio,interanimale…) il detto è passato al mondo del calcio all’ombra del Vesuvio. E ancora : ” ‘E ciucce s’appiccecano e ‘e varrile se scassano…” : invito alla calma , sempre attuale. Oppure,direttamente dalla lingua italiana : ” meglio un asino vivo che un dottore morto…” , a sottolineare che più delle sterili elucubrazioni tattiche valgono l’ardore agonistico e la voglia di correre. Proverbio cui fa eco addirittura la considerazione di un grande personaggio storico di Napoli : Domenico Cirillo , esponente della Repubblica partenopea del 1799 : ” conosce l’asino meglio di noi per quale strada deve camminare e sa che non bisogna mai lasciare il certo per l’incerto”.Un auspicio per il nuovo Napoli . Le foto d’epoca del primo Napoli  ci ricordano anche la divisa originale della squadra,senza scritte né ghirigori. Una maglia azzurra con colletto bianco a forma di V , pantaloncini bianchi e calzettoni neri,con doppio bordo bianco e azzurro.Una tenuta elegante, che ci piacerebbe rivedere. Ma qui , come dice la saggezza popolare, bisogna attenersi a un detto preciso : ”…attacca  ‘o ciuccio addò dice ‘o padrone…” Mimmo Liguoro

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