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Ho sognato Ciccarelli
stava avvelenato

Statistiche, tabelle, pagelle. Quando il vento soffia contrario assumomo  l’aspetto di sofisticati strumenti di tortura.Come antidoto spontaneo c’è solo l’emozione. Quello stato d’animo che ti infonde una allegra pace interiore ( e ti fa gradire pagelle e tabelle) o ti tormenta come  una nebbia molesta. Nebbia che è arrivata puntuale nel pomeriggio della seconda sconfitta di fila. Non pensarci,distrarsi,rinviare il giudizio razionale .Sono andato a dormire,più tardi,con questi propositi. E ho fatto bene. Perchè stanotte ho sognato Ciccarelli. Mezz’ala tuttofare di anni passati,di media statura,colorito olivastro.Come giocava? Come uno stantuffo: una mano alla difesa,un aiuto all’attacco,tante corse a centrocampo.Non poteva segnare molti gol,con quel ruolo. Eppure,ebbe il suo giorno di gloria.Guarda caso, nel giorno di Pasqua. Era la stagione ’53-’54. Al Vomero scendeva l’ Inter che avrebbe vinto lo scudetto.Ciccarelli era il n.8 del Napoli,accanto a Vitali,Jeppson, Amadei e Pesaola.Forse fu proprio l’atmosfera pasquale a conferire a Ciccarelli un surplus di energia.Avanti e indietro,a cucire le azioni e a bloccare i nerazzurri.Poi,un tiro in porta e gol.L’Inter pareggiò con Armano.Ma sul finire dell’incontro,ancora lui,Ciccarelli tirò ancora e ancora segnò.Tripudio,applausi,urla di gioia.Sulla prima pagina di un giornale sportivo napoletano uscì poi un fotomontaggio del ”goleador” che usciva da un grande uovo di Pasqua.Per Ciccarelli,e per il Napoli,fu un giorno di gloria. La buona Pasqua che stavolta non c’è stata.Finito il  sogno e spuntata l’alba , le immagini della partita di Palermo son tornate  a illustrare le fasi avvelenate di una brutta scivolata. Analisi,valutazioni, esami delle singole prestazioni…Tutto da leggere e capire.Ma lo farò da domani,lunedi’ in albis…Per ora,resto ancora un pò col ricordo di Ciccarelli. Mimmo Liguoro

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