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‘O strummolo a tiriteppola
e ‘a funicella corta

‘O strummolo a tiriteppola e ‘a funicella corta. Dicevano così gli antichi scugnizzi quando la trottolina con lo spago-motore non girava come doveva sui basoli della strada. E così vien da pensare dopo aver assistito a Milan-Napoli. Lo strummolo incerto e oscillante era vestito d’azzurro: squadra diversa e “altra” rispetto al Napoli del sogno e dell’entusiasmo. La funicella corta era color giallino, come la casacca dell’arbitro.Pensa e ripensa, alla fine resta a galla un chiodo fisso: San Siro terra di regali per i padroni di casa, di valutazioni arbitrali dubbie e sconcertanti, di situazioni che spingono anche i riottosi a porsi domande sul perché di certe decisioni stupefacenti. Il Napoli ha giocato male, non era in partita, è apparso stanco e opaco. Ma la bottiglia di spumante per il brindisi rossonero è stata stappata grazie a quel penalty che molto difficilmente potrà trovare un sosia lungo la vita del foot-ball. Del resto, la solitudine dell’arbitro è testimoniata da tutti i commenti sportivamente più autorevoli. E San Siro, per quanto ci riguarda, custodisce una vecchia tradizione di valutazioni arbitrali… arbitrarie ai danni del Napoli. Peccato dimenticare le tradizioni, avrà pensato il giudice in campo. Quanto alla strummolo, tutti abbiamo visto: poche idee, scarsissima incisività,errori a volte irritanti,nessun pericolo vero per la rete del Milan. I tifosi (rappresentati sugli spalti da diecimila supporters…) speravano nel prolungamento del sogno. Non è stato così, purtroppo. Sul campo bagnato e scivoloso, il bel cigno che sfilava elegante e veloce si è trasformato in un brutto anatroccolo, spaesato e stanco. Le fiabe si sposano bene con i proverbi popolari. Per fortuna, le une e gli altri possono essere ribaltati ed è sempre possibile tornare alla realtà precedente. È la speranza che resta accesa, pur nell’amarezza del dopo-San Siro. Che tornino presto il cigno bello e forte e lo strummolo levigato e appuntito, con una funicella adeguata. È il compito immediato di Mazzarri e dei calciatori azzurri. Mimmo Liguoro

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