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Troisi: il Principale lo sa basta co stu Cesena

Troisi: il Principale lo sa basta co stu Cesena

No,no. Non hai capito. Tre, comme ‘o terz scudetto…!”Nientedimeno che il Napoli sta perdendo co’ Cesena”.

Mi sveglio freddo, tutto sudato, tengo davanti agli occhi ancora le parole di Massimo Troisi che mi è venuto in sogno.

E ha ragione lui. Questa è la sua settimana. Dopo più di 20 anni da quel suo fantastico sketch con Giuliana De Sio in “Scusate il Ritardo”, il Cesena torna a Napoli, in Serie A. Massimo, io ti voglio bene, e tu vuoi bene a noi. Qua ci dobbiamo organizzare per esorcizzare quel giorno nefasto. Lo so che sei venuto da me per liberarti da quell’incubo e sfatare l’incantesimo. E’ il momento di spezzare la catena. Perché ‘o Cesena al San Paolo hadda perdere!
Lo ribecco in sogno e stavolta prendiamo appuntamento. Ci vediamo dopo un’ora in una stradina giusto qui dietro, dove c’è un casellante petulante. Una via che non spunta da nessuna parte, e proprio per questo fa il caso nostro. Si chiama Frittole, da oggi provincia di Napoli. Lì saremo soli, non ci vedrà nessuno, parleremo in Santa Pace…
Arrivo puntuale. Lui è già lì con una canottiera bianca, quelle vecchissime anni 80. Esattamente come stava vestito a letto con Giuliana De Sio, quando avvenne il fattaccio. E quando il radiocronista di “Tutto il Calcio minuto per minuto” annunciò il gol del Cesena al San Paolo…

Massimo dobbiamo cominciare da lì per esorcizzare l’evento…”

E certo, io perciò non mi sono  neppure cambiato. Tengo la stessa canottiera del film. So venuto giusto giusto da dentro a quel letto, di quando facemmo la scena fatale. So quasi 30 anni che stu Cesena me sta martellanno. Mo hamma vencere…”

Massimo, però, pure tu cu ‘sta partita. Ma come ti è venuto in mente di dire che il Napoli stava perdendo con il Cesena?

Guarda a dire la verità, io del pallone non volevo proprio parlare. Quella era una situazione che intendeva evidenziare l’atavica incompatibilità tra uomo e donna stigmatizzandone le intricatissime dinamiche di coppia…”

Atavica? Stigmatizzare? Dinamiche? Né scusa Massimo, ma comme staje parlando?

Hai ragione, è che lì sopra i napoletani devono imparare le buone maniere. Comunque sia. Sai che volevo dire? Che gli uomini con le donne nun c’azzeccano proprio

Embè e tu per dire che gli uomini e le donne nun c’azzeccano insieme, stiv facenn perdere il Napoli?

No, quando mai. Volevo solo dire che uno le donne le può perdere e trovare, si può cambiare la fidanzata, ma il Napoli è la Fede eterna. Perciò nun me scucciate, perché si sta perdenn ‘o Napule, io nun guard in faccia a nisciuno”.

Ecco bravo. Allora. Adesso ci sta Napoli-Cesena. La vogliamo cambiare la Storia?

E certo, e che so venuto a fare sennò? Guarda io ho già parlato col Principale. Ho detto: Gesù, Gesù, ma la vogliamo finire con questa maledizione del Cesena? Niente di meno che da quel giorno lì io nun trovo chiù pace. Ma stavolta so venuto attrezzato e vi porto buone notizie

In che senso?

L’altro giorno, zitto zitto, so entrato nella stanza del Principale. E sai che ho visto? Proprio sul comodino ci stava la fotografia di uno coi capelli lunghi, il viso scavato, le sembianze di un Totem che alzava le mani in cielo e pregava. E teneva addosso la maglia del Napoli!”.

La maglia del Napoli? Uh Gesù. Massimo ma quello è Cavani!

Sì, sì bravo, accussì se chiamma: Cavani. Questo Cavani ci piace assai al Principale, dice che è un Angelo vendicatore. Uno che insomma fa le cose per il bene dell’Umanità. Hai visto che fa sempre tre gol? E sai perché? Perché è il numero della Trinità!

Massimo, ma allora abbiamo la benedizione celeste quest’anno…?

Questo non lo so, poi certe cose io nun ‘e pozz dicere. Però ogni volta che arriva una preghiera dalle parti nostre per posta celere, il Principale le fa passare sempre davanti. E quando sta solo con LUI lo chiama Edinson. E cierti vote pure Matador! Capisci a me. Tengono una certa confidenza

Massimo allora è fatta. Vinciamo col Cesena e ce ne andiamo nell’alto dei cieli della classifica?

Aspetta nu minuto. Prima però facciamo un patto

Un patto? E che patto vuoi fare?

Io parlo col mio Principale e tu parli con il tuo

Il mio? E chi è?

Guagliò nun pazzià. Sto parlando di Don Aurelio. Ecco, tu gli devi portare la mia imbasciata. Dici, ha detto Massimo che lui vuole fare con te il seguito del suo primo Film. E’ il mio più grande sogno, prendilo come ultimo desiderio

Il tuo Film? E quale film?

Fratè, come quale film!? “Ricomincio da TRE”!

Ahhhh. Tre, come la Santissima Trinità?

No,no. Non hai capito. Tre, comme ‘o terz scudetto…!”

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