ilNapolista

Inferno Amarillo, una curva piena di anziani

Inferno Amarillo. Di tutti i 34,970 posti a sedere del Madrigal, dico io, dove potevamo mai capitare? Con l’amico Taca, dopo un breve consulto sul numero di fila e di posto, ci siamo ritrovati come per magia, oltre la Puerta 24 cioè, al centro della curva del tifo spagnolo. L’Inferno Amarillo appunto. Anche se bisogna dire che quello spicchio di stadio mi ha più dato l’impressione di un purgatorio. Siamo entrati mezz’ora prima della partita e il Madrigal era occupato solo a macchia di leopardo dai tifosi napoletani, con il settore ospiti stracolmo e gli altri sparsi un po’ in tutti gli altri settori. Qualche flash, una musica spagnola di sottofondo e vuoti sconcertanti sugli spalti. Solo a pochi minuti dall’inizio il piccolo stadio ha iniziato a riempirsi fino a raggiungere la massima capienza al primo fischio dell’arbitro. Qualche istante e ci siamo fusi e confusi nella grande massa gialla. Nei pressi della nostra postazione poi, si è presentato un improbabile capoultrà con la maglia del Celtic Glasgow e un megafono rauco e poco coinvolgente. Difatti, per novanta minuti non un coro, se non “Villarreal, Villarreal…”, non un salto improvviso, visto che tutti guardano la gara seduti, e non un sussulto emotivo degno di una curva trascinante. E se si considera che l’età media del nostro settore, ieri sera, era di 70 anni circa, se ne comprenderà il motivo. Mitica la signora, vicina di posto di Taca, che l’ha martellato per tutta la partita senza sosta con una serie infinita di domande, dimostrando che era lì, nell’inferno amarillo(?!), solo per caso. La signora non conosceva nemmeno le regole e i nomi dei calciatori della sua squadra. Si divertiva comunque, Taca un po’ meno.
Per cui, in quella atmosfera, a parte gli applausi e qualche sporadico coretto, il canto e la melodia azzurra ha invece riecheggiato dal primo all’ultimo minuto. L’effetto di disagio e soggezione invece, si potevano avvertire per la vicinanza degli spettatori al terreno di gioco. Senza fossato o separazione tra me e la linea di porta c’erano 4-5 metri. Se avessi starnutito, De Sanctis mi avrebbe detto “Salute!” e se la signora accanto a Taca avesse parlato in Italiano, sono convinto che il nostro portiere le avrebbe risposto. Il Madrigal non è una bolgia infernale, ma i circa trentamila spettatori sono praticamente addosso ai calciatori. E volente o nolente si sentono.
Alla fine, anche per come si stavano mettendo le cose e per come stavamo giocando, avremmo voluto costruirci il nostro piccolo paradiso partenopeo in mezzo a quel limbo giallo, ma gli episodi ci hanno condannato. Ai due gol mangiati al San Paolo, se ne sono aggiunti un altro paio clamorosi, due pali e altre, tante situazioni favorevoli non concretizzate, di ieri sera. Di contro, gli spagnoli, in 180 minuti hanno creato due azioni pericolose, sfruttando nostri errori grossolani, hanno realizzato un gol e mezzo ed hanno passato il turno. Probabilmente, questa è l’Europa. E questa forse, è la nuova lezione. Sul piano del gioco, il Napoli avrebbe meritato di accedere agli ottavi, ma le azioni sprecate ci hanno estromesso dalla competizione. Sarà per l’anno prossimo. Su palcoscenici ancora più prestigiosi e magari anche più caldi. Ieri, nel tiepido Inferno amarillo ci siamo auto-esclusi. Voglio credere che abbiamo conservato energie per quel che sarà il vero Inferno…che stavolta faremo noi. Il Diavolo è avvisato. A lunedì…
…no,no, señora, el matador juega en Nápoles, junto con los chicos con la camiseta azul(risposta di Taca, dopo il fischio finale, alla solita signora che aveva chiesto: ma Cavabi gioca con noi, nel Villarreal?).
Curiosità: negli abbonamenti alla Liga del Villarreal sono comprese anche le partite di Europa League.  Nei pressi del centro della città c’è un inceneritore. Nei locali non si fuma da Gennaio. Esistono anche autostrade senza pedaggio. Un pacchetto di Marlboro Light costa 4,25 €. Se uno spagnolo ti invita a cena, ti sfida. Valencia è una bella città. Negli ultimi 20 anni ha avuto un restylng impressionante. Da 20 anni il sindaco si chiama Rita Barbera. Se la girata di Cavani entrava mi dovevano venire a prendere i carabinieri. Ruiz è ingiudicabile. Non molliamo.

di Gianluigi Trapani

Forza Napoli Sempre

La 10 non si tocca.

ilnapolista © riproduzione riservata