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Alla scoperta dello sloveno di Gorizia Matavz

Fino a qualche tempo fa era un campionato mediocre, che non generava interesse fuori dai suoi confini, ma adesso la serie A slovena è diventata una delle tappe preferite dai direttori sportivi dei club europei: i settori giovanili stanno producendo talenti di buon livello e i prezzi di mercato sono in sintonia con i bilanci in crisi del calcio moderno. Il Palermo, in questo senso, ha dato una lezione di competenza e lungimiranza: in estate ha indovinato le scelte, puntando sull’esterno Ilicic e sul regista Bacinovic. Mosse perfette, considerando l’inserimento rapido dei giocatori e il loro rendimento eccellente alla corte di Delio Rossi. A gennaio il presidente Zamparini ha concluso altre due operazioni in Slovenia, investendo sul difensore Andelkovic e sul centrocampista Kurtic. Ma anche l’Auxerre ha saputo fiutare in tempi meno recenti l’affare giusto, ingaggiando un trequartista promettente come Birsa: dribbling elegante e sinistro vellutato. E l’Udinese, nel pieno rispetto della sua brillante tradizione, sempre in Slovenia, è riuscita a scoprire con largo anticipo un portiere di valore, Handanovic, che adesso piace alle squadre inglesi di prima fascia, dall’Arsenal al Tottenham.
In rampa di lancio c’è poi Tim Matavz, centravanti lanciato dal Nova Gorica e sbarcato nel 2007 in Olanda, tesserato dal Groningen. E’ la classica prima punta, potente e abile nei colpi di testa, ma in possesso anche di buoni fondamenali: in Eredivisie ha realizzato undici gol in venti partite e si sta proponendo come uno degli attaccanti più interessanti. E’ inseguito dall’Ajax, è corteggiato dal Psv Eindhoven e ha un contratto che scade nel 2013. Matavz ha forza atletica, rapidità e usa soprattutto il piede destro: è alto un metro e 88 per un peso-forma di 77 chili, protegge il pallone con agilità e astuzia, fa salire la squadra, è intelligente nei movimenti e nelle sponde, si porta via i difensori e apre spazi per i centrocampisti. In campionato segna con regolarità: un gol all’Ajax nella prima giornata, un altro all’Excelsior Rotterdam e al Twente, poi una doppietta al Venlo e al Feyenoord, in attesa di partecipare con una rete al 4-1 al Vitesse e di firmare con due gol la vittoria contro l’Az Alkmaar. Matavz ha lasciato il suo marchio anche ieri nella sfida di ritorno con il Twente (1-2).
Un centravanti che lavora anche in funzione del collettivo: ecco un altro dei suoi meriti sottolineati spesso dall’allenatore Pieter Huistra. Il Groningen è in corsa per la qualificazione in Champions: occupa il terzo posto alle spalle del Twente (che è a +3), mentre al comando c’è il Psv Eindhoven (44 punti, +7 rispetto ai biancoverdi). Matavz è uno dei segreti della stagione d’oro del Groningen: ha confezionato anche cinque assist. Serietà, applicazione, buone qualità: il centravanti è nel giro della nazionale maggiore e ha realizzato una tripletta contro le Far Oer, in una gara valevole per le qualificazioni all’Europeo del 2012.
Matavz ha cominciato a giocare nella scuola-calcio del Bilje e nel 2004 è stato notato dal Nova Gorica: nella sua prima stagione da professionista, nel campionato sloveno, ha disputato trenta partite, esordendo contro il Celje (0-0, il 31 luglio del 2006) e raggiungendo quota 11 nella classifica dei cannonieri. Il suo primo gol risale al 21 ottobre del 2006 nella sfida con il Labod Drava. Con la maglia del Nova Gorica faceva coppia in attacco con Nikola Nikezic, classe 1981, passaporto montenegrino, ex Le Havre e ora al Kuban Krasnodar. Nell’estate del 2007 è stato acquistato dal Groningen. Un anno e quindici presenze con la prima squadra, poi la cessione in prestito all’Emmen: cinque reti nella serie B olandese. Nel 2009 il ritorno al Groningen, quando si è subito conquistato un ruolo da protagonista: trentadue gare e tredici reti, oltre a quattro assist.
Il Groningen è una società che può contare da sempre su un’ottima rete di osservatori: il club biancoverde aveva scoperto in passato i fratelli Ronald ed Erwin Koeman, così come il difensore della nazionale olandese Hugo Hovenkamp. Ma anche in tempi più recenti è riuscito ad avere l’intuizione geniale: nel 2000, dopo averlo visto con la maglia delle giovanili del Bedum, aveva preso Arjen Robben. E più avanti, nel 2006, aveva portato in Europa dal Nacional di Montevideo l’attaccante uruguaiano Luis Suarez e il centravanti svedese Marcus Berg (nel 2007): Matavz rappresenta un’altra delle scommesse vincenti del Groningen ed è stato visionato diverse volte dalla Fiorentina, dal Napoli, dalla Lazio, dal Liverpool, dal Tottenham, dal Bayer Leverkusen e dall’Amburgo.
Matavz è nato a Sampeter pri Gorici il 13 gennaio del 1989: il commissario tecnico Matjaz Kek l’ha fatto debuttare nella nazionale maggiore alla vigilia del Mondiale in Sudafrica, durante l’amichevole del 4 giugno a Maribor contro la Nuova Zelanda, terminata 3-1 per la Slovenia. Matavz era entrato a sei minuti dalla fine al posto di Andraz Kirm, che ora gioca in Polonia nel Wisla Cracovia.
Stefano Chioffi
CorrieredelloSport.it – domenica 23 gennaio

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