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Quando Diego incontrò
i ragazzi del Filangieri

I cinquanta anni di Diego Armando Maradona costituiscono l’occasione per mille ricordi e mille celebrazioni, di cui anche a numerose pubblicazioni. Troppo spesso viene ricordato per i suoi “eccessi”, di cui ad una vita sostanzialmente drammatica. Ancorché “santificato” dai più per le grandi gioie cha ha regalato, tornano inevitabilmente i fantasmi di una vita spesso sopra o fuori dalle regole. Posso dire di averlo conosciuto bene nella sua umanità e nella sua generosità di ragazzo, perché, nel 1984, quando arrivò a Napoli, di un ragazzo si trattava. Così in questa occasione mi piace rinnovare il ricordo di un momento bello e poco conosciuto del suo rapporto con Napoli e con la sua realtà, dolente a volte.
Nel 1984, da Presidente della Provincia di Napoli, avevo preparato e fatto approvare una delibera che stabiliva provvidenze per le botteghe artigiane, disposte ad assumere ragazzi che uscivano dal Filangieri e da Nisida. C’era grande attenzione sulle tematiche dei minori a rischio. Eduardo De Filippo da poco aveva visitato il Filangieri, dando voce e forza a quei ragazzi sfortunati. “Vivevo” allora nello stesso albergo con Maradona e spesso, la sera, ci incontravamo per un caffè. Era piacevole chiacchierare con lui e i suoi amici argentini con i quali era molto affiatato. Gli chiesi di venire con me al Filangieri a portare quella delibera. Non se lo fece dire due volte. Pose una sola condizione: che andassimo da soli e senza stampa al seguito. Così facemmo. Fu una bella giornata con i ragazzi: intima, gioiosa, piena di attese, che anche quella prima delibera contributiva ad alimentare. Mi resta, insieme alle belle sensazioni, la foto di Maradona nelle stanze dei ragazzi al Filangieri, arricchite proprio dalle sue fotografie. Di Maradona sono state sempre pubblicate altre fotografie: mi piacerebbe fosse ricordato soprattutto per questo gesto di grande sensibilità e di convinta umanità verso ragazzi più sfortunati. Sono sicuro, avendolo conosciuto, che questo forte spirito solidale e generoso corrispondesse più e meglio alla vera natura di Maradona, che non fu “protetto” da una città tentacolare come la nostra. Mi sembra questo, al di là delle grandi gioie calcistiche, un modo molto bello per ricordare Diego e la sua presenza nella nostra Città e nelle nostre teste, che dura ancora! Auguri Diego e grazie per la tua bella sensibilità e per la tua generosità. Che tu possa essere finalmente felice: in pace e serenità! So che sarà difficile: ma tu provaci!
Franco Iacono

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