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Tutti pronti per la prima ed il Vate usa la rima

Quattro anni son passati dal mondiale del Giappone
dove fummo massacrati da quell’arbitro imbroglione.
In questi ultimi due anni c’é un nuovo condottiero,
siam passati da Giovanni a <strong>Marcello</strong>, il bianconero.
Vuoi evitare che si ingrippi?
Dai la squadra in mano a <strong>Lippi</strong>.
Andrò a vincere il mondiale, è così che si presenta,
ma la gente pensa a male, e di lui non è contenta;
di trascorsi iuventino, ed è anche permaloso,
pane al pane e vino al vino, tosto, serio, mai noioso.
Agli inizi di carriera, in un anno disgraziato,
conquistò alla sua maniera un successo sì insperato,
ma ora non c’è paragone, è più ardua l’avventura,
sente addosso l’attenzione e la lotta è sempre dura,
la polemica che monta, la richiesta di lasciare,
lui la sente come un’onta che di poi dovrà lavare,
non li ascolta, chiuso a riccio,
con la squadra che è al suo fianco,
mentre fuori è un gran pasticcio, li conduce, capo branco.
Così arrivano in Germania, gli emigrati dalla loro,
ed è subito ”Italmània”, hanno tutti un cuore d’oro.
Per l’esordio abbiamo il Ghana, una squadra assai tignosa,
c’è tensione in settimana, ma con noi è poca cosa:
ecco un angolo, c’é <strong>Totti</strong>, palla a <strong>Pirlo</strong>, buon combino,
già sentiamo i primi botti, tiro-gol nell’angolino!
Incomincia la ripresa, ora andiamo in contropiede,
la partita è un po’ in discesa ma c’è il Ghana che non cede,
è un’<strong>Italia</strong> di sostanza, si difende e dopo sprinta,
festeggiamo in esultanza il galoppo di <strong>Iaquinta</strong>.
Incontriam gli americani e c’è voglia di vittoria,
tutti menano le mani, e nessuno fa baldoria.
<strong>Pirlo</strong> sulla punizione, svetta in area <strong>Gilardino</strong>,
con la fronte sul pallone fare gol per lui è un giochino.
Passa poi solo un minuto e Zaccardo fa autorete
sta <strong>Buffon</strong> là zitto e muto, e va bene, che volete,
impazzisce ora <strong>De Rossi</strong>, alla fine è solo un pari,
questi U.S.A. son molossi, e passiamo giorni amari.
Decisiva la partita con la Repubblica Ceca,
ci giochiamo qua la vita l’occasione non si spreca.
All’inizio gran <strong>Buffon</strong>, gli avversari sono a mille,
ma lui va su ogni pallon e con Nedved fa scintille.
Quando si fa male <strong>Nesta</strong>, al suo posto <strong>Materazzi
</strong>che su corner va di testa, ed è gol! E siamo pazzi!
Fuori <strong>Gila</strong> dentro <strong>Inzaghi</strong>, li dobbiamo controllare,
ma gli <strong>Azzurri</strong> non son paghi, <strong>Pippo</strong>, gol! Ci fa volare.
Siamo primi, negli ottavi, aspettiamo l’avversario,
tu <strong>Marcello</strong> ci speravi, è intrigante il calendario:
incontriamo ora l’Australia e sarà la prima volta,
la nazione che ci ammalia ci potrà dare la svolta.
La partita è molto dura, come noi non pensavamo,
siamo in dieci, che iattura, <strong>Materazzi</strong> lo perdiamo,
espulsione assai affrettata e dobbiamo ora soffrire
sembra fatta la frittata e ci sembra di morire,
siamo all’ultimo minuto palla a <strong>Totti</strong> lancia <strong>Grosso
</strong>entra in area, non ha aiuto, finta, dribbla a più non posso,
cade a terra ed è rigore! Tira <strong>Totti</strong> col cucchiaio?
Ora abbiamo un gran tremore, non lo fare questo guaio!
Lui ci pensa, fa un sorriso, e poi tira una gran botta,
noi vediamo il Paradiso, e sui quarti si fa rotta.
Avversaria l’Ucraina, ma non cala la tensione,
la facciamo una mappina, la mangiamo in un boccone.
Palla a <strong>Totti</strong>, poi <strong>Zambrotta</strong> fa due passi e tira in porta,
quant’è forte questa botta, l’Ucraina è bella e morta.
Però <strong>Toni</strong> il centravanti è rimasto ancora a secco:
ne fa due, sono importanti, torna il gesto con l’orecchio.
Siamo in semifinale, e per noi si mette male:
incontriamo proprio i crucchi e temiamo i loro trucchi.
Uno stadio che è a favore e già sogna il vincitore,
sono pochi gli <strong>Italiani</strong> ma si spellano le mani.
La partita è equilibrata, basterebbe una giocata
per cambiare il risultato e gli <strong>Azzurri</strong> ci han provato,
giocan meglio dei tedeschi e di loro son più freschi.
Al 90 siamo pari, ecco i supplementari:
porta palla <strong>Gilardino</strong>, tiro, palo! Che destino . .
Ci riprova ora <strong>Zambrotta</strong>, la traversa ma che botta!
Due minuti, poi i rigori, e sapremo i vincitori.
Ecco un angolo, ora <strong>Pirlo</strong> passa a <strong>Grosso,</strong> come dirlo,
un sinistro tutto a giro, vola Lehmann ma è un tiro
che si infila a fil di palo, e lo stadio accusa un calo.
“Non ci credo, non ci credo”, grida <strong>Grosso</strong>, ed io lo vedo
che finisce steso in terra coi compagni, ed è una guerra,
che si abbracciano gioiosi come tutti noi tifosi.
Un minuto ed è finita, controlliamo la partita,
i tedeschi, un traversone, e chi esce col pallone?
<strong>Cannavaro</strong> palla al piede, e sentite che succede,
<strong>Totti</strong> lancia <strong>Gilardino</strong> che va avanti pian pianino,
fa una finta, poi ricama, e qualcuno ecco lo chiama
che si è fatto tutto il campo, per i crucchi non c’è scampo,
è <strong>Del Piero</strong>, il nostro <strong>Achille</strong>, il suo destro fa faville,
palla morbida nel sette, ed è lì che lui la mette!
Ora grido sul terrazzo braccia aperte, come un pazzo,
sotto un cielo pien di stelle, le emozioni, le più belle.
Rinsavisco: la partita? E mio figlio: pà, è finita.
E così siamo in finale, ci giochiamo ‘sto mondiale!
Attendiam la finalista: è la Francia, un po’ classista,
non vinciam dal ’78, questa volta vanno sotto,
loro esaltano Zizou, che però non ne può più,
e poi hanno Platini, con la faccia un po’ così.
Noi chi abbiamo? C’è <strong>Marcello</strong>, ma guardate quant’è bello,
il Paul Newman di Viareggio . . . vado avanti, se no è peggio!
La partita inizia male perché l’arbitro è fiscale:
c’è un contatto e dà il rigore alla Francia, che dolore!
Chi lo tira? E’ Zizou, che ci guarda, naso in su,
e lo segna col cucchiaio, 0 a 1 , ma che guaio.
Or l’<strong>Italia</strong> va all’attacco per sanare questo smacco,
ecco un corner, cos’e pazzi, segna ancora <strong>Materazzi
</strong>e poi guarda lassù in cielo, sul suo sguardo passa un velo;
altro angolo, di testa <strong>Toni</strong> sfiora un’altra festa,
1 a 1 all’intervallo, lo teniamo, questo gallo.
La ripresa è sofferenza, ché non c’è la ripartenza,
contrastiamo ‘sti francesi ma noi siamo un poco scesi
e così finisce pari, ecco i supplementari.
Primo tempo è sempre dura, è Zidane una iattura,
lui di testa sfiora il gol, di <strong>Buffon</strong> ce n’è uno sol,
ai francesi nel secondo d’improvviso casca il mondo,
<strong>Materazzi</strong> ha una testata da Zizou, è un’imboscata?
No, signori, era nervoso e, al solito, spocchioso,
l’espulsione è sacrosanta e la Francia più non canta.
Non ci sono vincitori, ora è il turno dei rigori!
<strong>Pirlo</strong>, corsa, tiro, gol, su Berlino splende il sol,
segna ancora <strong>Materazzi</strong>, forza <strong>Azzurri</strong>, vai ragazzi,
per la Francia Treseghè sbaglia, e godo come un re,
tocca adesso a te <strong>De Rossi</strong>, tiro, rete, ce li hai grossi,
va <strong>Del Piero</strong> sul dischetto ed è gol, tiro perfetto,
ecco l’ultimo, che è <strong>Grosso</strong>, batte il cuore a più non posso,
siam Campioni se la mette, tira, e palla sotto il sette!
E’ finita! E’ finita! Tutta <strong>Italia </strong>ora è impazzita
e festeggia i gladiatori tributando grandi onori:
ricordiamo qua <strong>Perrotta</strong>, corsa grinta e tanta lotta,
ecco a voi <strong>Camoranesi</strong>, italiano ormai da mesi,
abbracciam ringhio <strong>Gattuso</strong> un guerriero pronto all’uso,
un saluto pure a <strong>Nesta</strong> che partecipi alla festa,
poi c’é il giovane <strong>Barzagli</strong> un esordio senza sbagli,
ed il nobile <strong>Barone</strong> sempre pronto all’occasione, che
con <strong>Oddo</strong> giocan poco ma nel petto gli arde il fuoco,
complimenti anche a <strong>Zaccardo</strong> e non ditemi bugiardo.
Ecco infine i due portieri, Voi dovete essere fieri
buon <strong>Peruzzi</strong> con <strong>Amelia</strong>, siete qui e non per celia,
Vi appartiene la <strong>Vittoria</strong> è di tutti ora la <strong>Gloria</strong>!
E’ del gruppo perla rara anche il gran <strong>Ciro Ferrara,
</strong>un pensiero, ed un evviva, per <strong>Abete</strong> e <strong>Gigi Riva</strong>.
Il momento assai sognato dopo anni ora è arrivato.
<strong>Cannavaro</strong>, il <strong>Capitano</strong>, cuore di napoletano,
tra le mani alza la <strong>Coppa</strong>, l’emozione adesso è troppa,
<strong>coi Compagni grida in tondo:</strong> “<strong>Siam Campioni, sì, del Mondo” ! ! </strong>

Berlino, 9 luglio 2006 – Napoli, 14 luglio 200

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