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Mihajlovic e le pantofole
della moglie dell’arbitro

Mihajlovic, tutto sommato le è andata bene: solo un turno di squalifica. “Mica tanto bene: speravo almeno in due giornate, avevo prenotato 15 giorni alle Maldive”. Scusi, ma che ha detto all’arbitro per essere espulso? “Niente di particolare, informazioni di servizio. Non capisco perché se la sia presa tanto”. Che genere di informazioni di servizio? “Ma niente, gli ho detto che la moglie si è dimenticata le pantofole a casa mia e che poteva passare a prenderle mercoledì”. Beh, ammetterà che è stato un po’ eccessivo. “Sì lo so, ha ragione: mercoledì c’è la Champions. Avrei dovuto dire giovedì”. Scusi, ma anche il suo giocatore ha esagerato con le proteste. “E’ vero. Tra l’altro io quel Del Vecchio non lo sopporto proprio”. E allora perché lo fa giocare? “Per l’amicizia ai tempi della Roma, mi dispiace lasciarlo sempre fuori”. Ma questo non è mica quel Del Vecchio lì. Quello ormai ha 37 anni. “Davvero? Strano, perchè questo qui corre come un quarantenne”. E poi lei non ha mai giocato nella Roma con Del Vecchio. “Con lui no, ma la moglie lasciava spesso le pantofole a casa mia”. Forse è meglio cambiare argomento: le è piaciuto il Napoli? “Bella squadretta. Mi è piaciuto molto Dossena”. Dossena? Ma se non era neanche in panchina. “Sì, ma in tribuna c’era la moglie. Senza pantofole”. Mihajlovic, un’ultima domanda: è vero che allenerà la Fiorentina? “No, credo che andrò all’Ascoli”. Ma lei è uno degli allenatori emergenti, può aspirare a grandi squadre: perché proprio l’Ascoli? “Località Villa Sant’Antonio, le dice qualcosa?” No, assolutamente niente. Cosa c’è lì? “La sede della Pantofola d’Oro”. Buonasera, Mihajlovic. “Buonasera”. Fabrizio Cappella

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