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«Higuain alla Juve? Un azzardo possibile. La Exor fin qui è stata oculata, sconfesserebbe sé stessa»

Intervista ad Armanini coordinatore di Calcio&Finanza: «Un acquisto che sancirebbe lo scadimento della serie A».

«Higuain alla Juve? Un azzardo possibile. La Exor fin qui è stata oculata, sconfesserebbe sé stessa»

L’argomento del giorno. Anzi, dell’estate. Higuain alla Juventus è un film appena cominciato. Che ha mille versioni. Fantasy, avventura, thriller. E poi, quella realistica. Che, nel calcio, vive di finanza e bilanci e fattibilità economico-commerciale. Noi del Napolista, ferma restando la tranquillità del Napoli (espressa per punti, in questo pezzo, da Massimiliano Gallo), abbiamo voluto interrogare proprio questi parametri qui. Tramite la voce di Giovanni Armanini, coordinatore editoriale di Calcio&Finanza.it, sito di riferimento per l’analisi economica legata al calcio.

La domanda postagli è stata secca, diretta: la Juventus può permettersi Higuain? La risposta è stata «Sì, ma a condizioni precise. Che lo fanno apparire come un azzardo più che come un colpo di mercato». A questo punto, viene d’obbligo chiedere quali siano queste condizioni. A domanda, Armanini risponde: «Noi, sul nostro sito, abbiamo pubblicato un’analisi in cui abbiamo studiato la fattibilità dell’operazione (questo, a cura di Alberto Medici). Le cifre combaciano, ci sarebbe la possibilità di fare un investimento di questo tipo, così ingente. E, per il primo anno, i conti potrebbero anche quadrare. Però, dal secondo anno in poi, servirebbero ricavi incrementali sempre maggiori per sostenere questo tipo di operazione. Si tratta, quindi, di un azzardo possibile».

Il motivo è semplice: la Juventus dovrebbe far fronte ad un aumento delle spese di gestione dell’organico, soprattutto se questo dovesse risultare vincente, ancora in Italia e soprattutto in Europa. Parliamo soprattutto di aumento del monte ingaggi, nel momento in cui «diventi una realtà europea importante – come spiega Armanini -, che aspira o tocca con continuità i quarti e le semifinali di Champions e allora tutti vengono a battere cassa. Come successo al Napoli quest’anno, del resto, con molti calciatori che hanno chiesto adeguamenti contrattuali dopo la grande stagione disputata».

Tradotto in soldoni: la Juventus dovrebbe sempre arrivare alla semifinale di Champions per potersi garantire l’acquisto di Higuain senza smantellare l’organico attuale. Una eventualità che in qualche modo cozza con la caratteristica principale del massimo torneo europeo per club: l’aleatorietà. Spiega Armanini: «Magari arrivi in semifinale o in finale nella prossima stagione, poi tra due anni sei sfortunato e ti fermi agli ottavi. A quel punto, la situazione diventa complicata». Armanini fa riferimento a questa situazione anche per spiegare perché Higuain faccia comodo più alla Juventus, anche a certe cifre, che ai top club europei: «I bianconeri sono nella situazione di dover vincere ora o mai più, e lo capisci guardando l’organico. Certo, il progetto esiste e parliamo di una squadra ancora bassa, per certi parametri di introiti, rispetto alle sue reali potenzialità. Però, un 29enne da 94 milioni vale più per chi ha la necessità di vincere subito piuttosto che per chi, invece, non ha questa urgenza e ha dei ricavi strutturali al top europeo al di là delle vittorie sul campo».

Ci facciamo spiegare anche il passaggio dei parametri ancora bassi, e scopriamo che un investimento del genere sarebbe una vera e propria rivoluzione copernicana per la Exor, holding del gruppo Fiat che gestisce la squadra: «La Exor dovrebbe in qualche modo sconfessare la sua storia di società proprietaria per poter avallare un investimento del genere, su un solo calciatore. Sono vent’anni che non lo fa, ci ha abituato ad un sostegno molto più oculato alla squadra. Poi, questo non vuol dire che la Juventus incassi ora il 100% delle proprie possibilità. Basti pensare al main sponsor (Jeep, ndr), dal quale incassa 17 milioni di euro, e ai naming rights dello stadio: potrebbe benissimo incassarne 30 dallo stesso marchio, appartenente allo stesso gruppo proprietario, da un momento all’altro così come potrebbe vendere i diritti di denominazione dello Juventus Stadium a una qualsiasi società estera. Aumentando di molto i suoi introiti. Ma qui siamo nella fantaeconomia».

Ultima domanda, e la risposta non è scontata. Un analista finanziario, ma comunque prima di tutto un appassionato di calcio, come giudica questo tipo di trasferimento eventuale: «Ci tengo col dire che la nostra analisi non dà niente come fatto o per scontato. Parliamo di una simulazione, di un ragionamento analitico. Per quanto riguarda il significato sportivo, non mi trova d’accordo. Credo che le cessioni di grandi giocatori ci diano le dimensioni delle società che di un intero movimento, ed è preoccupante vedere Roma e Napoli costrette a cedere il loro migliore calciatore a vantaggio della Juventus. I giallorossi hanno già perso Pjanic, gli azzurri potrebbero vendere Higuain a una concorrente interna, creando un gap assolutamente incolmabile. E questa cosa racconta più dello scadimento della Serie A piuttosto che di un reale miglioramento della Juventus in chiave europea. Perché poi può andarti male e prendi il Bayern agli ottavi, come quest’anno. E allora finisce tutto».

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