
Lukaku: «Conte mi chiamò molto prima di agosto. Non sono privilegiato, con me è ancora più duro»
A Radio Crc: «Nessuno pensava che saremmo arrivati fin qui. Da anni Mertens mi parlava di Napoli. A giugno farò un corso di una settimana per allenare»
A Radio Crc: «Nessuno pensava che saremmo arrivati fin qui. Da anni Mertens mi parlava di Napoli. A giugno farò un corso di una settimana per allenare»
Il Fenomeno: "Il tackle più criminale me lo fece Mozer, usava tacchetti di alluminio da 21. Nel tunnel camminava come Robocop"
Alla Gazzetta: «Conte sa come indirizzare il campionato nel finale. Contro il Milan può essere decisiva solo se le altre rallentano».
Al Telegraph: "E' stata la peggiore decisione della mia vita. A Londra ero solo e triste ma non ci sono giustificazioni. Ora sono un uomo più saggio"
A Tuttosport: «Davanti i nerazzurri sono fortissimi, ma attualmente non hanno un calciatore come lui. Lo scambio con Frattesi potrebbe essere intelligente».
A Dazn: «Da piccolo ero ala, segnavo tanti gol, facevo assist. Skriniar mi aveva detto che gli allenamenti con Conte erano molto duri»
Alla Gazzetta: «Parlò con me e Donadoni, devo dirlo: tutto quello che ci prefigurò, si è avverato. Nella mia Juve ti insegnavano a stare al mondo, Boniperti mi parlava come un padre».
A Repubblica. Da allenatore "insegno che in campo non bisogna mai pensare troppo: pensare rallenta il fare"
Alla Gazzetta: «Contro la Germania non avrei tolto il rigore a Raspadori. Futuro? All'estero si segna di più, invece la Serie A è difficile ma è una sfida che mi dà adrenalina».
A Sport Più Magazine Veneto: «Tuttora credo di aver fatto la scelta giusta, ho trovato calciatori top e grandi persone. Ora mi sto trovando bene a Cagliari, anche con i tifosi».
A 'Charla Podcast': «Ho contribuito io stesso alla trattativa parlando con Carlo». L'affare sfumò per un motivo ben preciso
Ai microfoni del Qs tra passato, presente e futuro rossonero: «Serve più milanismo? Ma c’era, si chiamava Paolo Maldini e da dirigente ha vinto uno scudetto ed è arrivato in semifinale di Champions. Poi è stato mandato via, e con lui un grande pezzo di passione»
«Spalletti non è così tanto stimato come ct quando parla di proposta di gioco e personalità, mentre la Germania sconfessa la tradizione che devi lottare e andare in scivolata. Il mondo va avanti».
A Viva El Futbol: «Ma non se l'è neanche guadagnato con il merito. La società perché non parla di scaricabarile? Con quali criteri sceglie? Non vince uno scudetto da cinque anni».
Al Mundo Deportivo: «Il Barça ha un gruppo di ragazzi giovani forti, devono pensare a crescere con la giusta mentalità. Yamal come Messi? Ancora troppo presto».
«Uno stile di calcio diverso. Non avrei mai pensato di giocare 60 partite all'anno da ragazzino, voglio solo assicurarmi di farlo bene»
L'ex allenatore del Napoli: «Il Mondiale per club? È un torneo che finirà quando altre squadre sono in ritiro, di cosa stiamo parlando»
A radio Anch'io Sport: «Ci sono tre squadre candidate maggiormente alla vittoria finale, con un campionato avvincente come non si vedeva da tanti anni e questo fa bene al movimento»
Al premio Bearzot: «Allenare l'Atalanta è stato un pezzo di vita meraviglioso. Sono orgoglioso dell'interesse della Roma, ma è difficile prevedere il futuro».
In conferenza: «Non ha senso chiedermi qualcosa e poi guardare il computer. Si respira un'aria tesa in nazionale, i tifosi dovranno aiutarci con il loro sostegno».