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Giulietta è na santa

Loro ci hanno chiamati scimmie. E noi abbiamo fatto tre gol. La nostra ironia loro non sono in grado di capirla.

Giulietta è na santa

Verona diventerà la nostra Mecca

Giulietta è na santa. E Verona diventerà la nostra Mecca, meta di una nostra religiosissima processione. Abbiamo vinto, io ho perso la bolletta per colpa dell’arbitro, perché avevo dato un tre a zero per noi secco. Eppure è andata bene. Benissimo.
Loro ci hanno chiamati scimmie. E noi li abbiamo insaccati per tre volte. In un caso, anche grazie alla loro complicità. loro tornavano nella serie A e noi abbiamo sfatato che la prima non ci avrebbe portato fortuna. Ricordo ancora quel 2-2 a Pescara, alla prima del campionato scorso.

Hanno vinto  in questa “prima” – ciak si gira è partito il campionato – tutte quelle che aspettavamo che vincessero. Roma, le due milanesi e la Juve. Ma noi siamo un diesel che deve carburare e adesso ci aspetta il ritorno a Nizza, per i preliminari di Champions.

Basta col rancore del passato

Scimmie ci hanno chiamati e noi abbiamo replicato che Giulietta è na santa. Per la verità io ho replicato così. Basta con questo rancore del passato. Perché prendercela con Giulietta? Sono loro le bestie razziste. La nostra ironia loro non sono in grado di capirla. Già lo so che noi ci divertiremo, quest’anno. E lo so da quando la telecamera ha inquadrato lo “scimmiotto” Insigne zompare al collo di “pezz’e lignamme Milik” dopo  il gol. Lui, Lorenzo che aveva galoppato e consegnato magistralmente la palla al centravanti con quel l’abbraccio ha voluto dirgli che la squadra, cioè Napoli, era contenta che il sortilegio era finito. Che era tornato a segnare. Grande Lorenzo e grande Milik.

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