Vogliono creare (tennisti e Atp) la Superlega del tennis: si giocano solo tornei top, addio a tornei 500 e 250
Il Giornale: acquistare le licenze dei tornei 250 e 500 per metterli in pausa. Si giocherebbero solo Grandi Slam e Master Mille: più prestigio, più soldi e meno partite

Spain's Carlos Alcaraz embraces Italy's Jannik Sinner after winning the men's singles final match on day 15 of the French Open tennis tournament on Court Philippe-Chatrier at the Roland-Garros Complex in Paris on June 8, 2025. (Photo by Dimitar DILKOFF / AFP)
Vogliono creare (tennisti e Atp) la Superlega del tennis: si giocano solo tornei top, addio a tornei 500 e 250
È Marco Lombardo (sempre puntuale) sul Giornale a spiegare che cosa sta avvenendo nel mondo del tennis, il grande piano per rivoluzionare questo sport – almeno per quel che riguarda l’élite. Il piano (ideato dall’associazione giocatori) prevede che l’Atp acquisti le licenze dei tornei minori ossia dei tornei 250 e 500 che non sono né i Grandi Slam né i Master mille. Acquistare le licenze per mettere i tornei in pausa, farli addormentare. Col risultato che si giocherebbero solo i tornei più importanti. Appunto come la Superlega. I tennisti giocherebbero meno e giocherebbero solo i tornei che contano veramente e che pagano meglio.
Scrive Lombardi sul Giornale:
Praticamente una Superlega. Poi ci diranno che non è così – e con un bel giro di parole -, eppure sembra un po’ togliere ai poveri per dare ai ricchi. D’altronde lo sport ormai è showbusiness, baby: non ci si può fare più nulla (fin quando il sistema regge, almeno). E la notizia è che il piano che poco più di un anno fa aveva ingegnato Tennis Australia – un super circuito con i 4 Slam, i Masters 1000 e le Atp Finals – è uscito dalla porta per rientrare dalla finestra dell’Atp.
D’altronde i giocatori top chiedono di guadagnare sempre di più giocando meno; quindi la loro associazione si è messa in moto: spazio dal 2027 al nuovo 1000 di Riad (a febbraio), ma fin da subito una lauta offerta agli organizzatori dei 500 e dei 250 perché rivendano la loro licenza e spariscano dal calendario. In pratica come quando si offre una buonuscita a chi si vuol licenziare. Risultato: Basilea ha detto di no, ma altri potrebbero accettare, e il tutto per scavare – in un’annata piena di eventi top da 12 giorni (più i 4 Major da due settimane) – anche un mesetto secco di riposo, con montepremi ancor più fantasmagorici a patto si sia in grado di entrare nel club esclusivo. Perché questo è il punto: chi è fuori dalla Top 100 rischia di vedere le briciole.











