Napoli-Cagliari, pagelle – Abbiamo trovato il rigorista: Milinkovic Savic. Davvero c’è il dibattito su come accogliere Spalletti?

La sua cagliosa a più di cento chilometri orari è l’apologia del calcio essenziale. Lucca va sostenuto, non fischiato. Come Luciano che ci ha portato il terzo scudetto

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Dc Napoli 03/12/2025 - Coppa Italia / Napoli-Cagliari / foto Domenico Cippitelli/Image Sport nella foto: gol Vanja Milinkovic Savic

Le pagelle di Napoli-Cagliari 10-9 (Coppa Italia), a cura di Fabrizio d’Esposito.

MILINKOVIC-SAVIC. Tolto King Kevin ovviamente, Zio Vanja si rivela come il miglior rigorista azzurro. La sua cagliosa a più di cento chilometri orari è l’apologia del calcio essenziale, senza fronzoli e senza vanità. Un rigore che è l’anti-cucchiaio, contro l’effimero della pelota. Indi il portierone barbuto completa l’opera con l’unica parata fatta nell’estenuante sequela dei penalty: quella decisiva su Luvumbo, povero Zito spezzato – 7

BEUKEMA. Il gol del Cagliari è sedere puro, seppur di talento. Ché la difesa del Napule regge l’urto dell’ingresso di Borrelli e di Esposito II e Sam l’Olandese conferma la sua attuale affidabilità. E rimane l’unico azzurro in campo a non battere i rigori – 6

JUAN JESUS. In questo Napule diversamente contiano, a Giovannino Gesù tocca comandare la difesa a tre al posto di Amir. E lo fa con un’accuratezza costante, senza pausa. Bravo di testa e nei contrasti. E segna pure il penultimo rigore, il nono della sequenza – 6,5

OLIVERA. Quando il Napule imposta lui c’è sempre, assistendo sia Elmas sia Vergara. Nell’offesa, da segnalare dribbling e cross al 48’ – 6

LANG dal 74’. Là davanti, nel caos a quattro dell’ultimo quarto d’ora non quaglia nulla. Però segna il terzo rigore – 6

MAZZOCCHI. Gli capitano due palle meravigliose nell’area sarda e lui s’impapocchia su entrambe. Non è stato un buon rientro per Don Pasquale ex biondo – 5

BUONGIORNO dal 68’. Come per La La Lang, il voto al Corazziere Sabaudo è determinato dal rigore segnato. Peraltro quello della qualificazione – 6,5

VERGARA. Un primo tempo luccicante, suggellato dal traversone vincente per la cabeza di Lucca. Poi il Cagliari fa sul serio e il centro a due con lui e il Macedone del Nord appalesa un po’ di affanno. In ogni caso è iniziata la celebrazione del suo talento e sono in tanti a sperare di avere un altro frattese nel destino del Napule (detto che alla sua età, ventitré anni a gennaio, di solito ci si laurea) – 6,5

NERES dal 74’. Nel finale potrebbe fare gol e togliere a tutti il pensiero dei rigori, che invece arrivano e lo vedono infine come unico azzurro che se lo fa parare da Caprile – 5,5

ELMAS. Il Macedone del Nord è maturato e galleggia saggiamente su una sufficienza piena ricoprendo al solito almeno due ruoli, dalla terra di mezzo (gestione e contenimento) alla sinistra per quindici minuti e infine di nuovo al centro – 6

SPINAZZOLA. Senza cross Zio Spina diventa anonimo, ma ciò che conta è rivederlo in campo – 6

POLITANO. Na-Politano si ritrova titolare nel Napule del turn over e di lui si rammentano solo un paio di giocate buone o decenti. Però alla fine vale soprattutto il rigore insaccato – 6

LUCCA. Il ragazzo si deve fare e segna pure di testa. Ormai si è capito che Lucca ha una complessità interiore che mal si concilia con lo spietato darwinismo calcistico, in cui il più debole (per forma o per testa) soccombe. Epperò avrebbe bisogno di sentire attorno a sé amore e fiducia, non fischi – 6,5

HOJLUND dal 68’. Gli tocca il quarto rigore e dopo l’errore con il Qarabag non era scontato il buon esito del tiro – 6

AMBROSINO. La sinistra non è il suo habitat naturale – 5

McTOMINAY dal 60’. Dallo smoking dell’altra notte alla carambola sfortunata che diventa un assist per il gol di Esposito II. Poi è l’azzurro più pericoloso, con due occasioni per segnare (bellissima la seconda). E dagli undici metri non sbaglia – 6

CONTE. A Napoli i quarti di finale dell’italica coppetta non si vedevano da una vita. E questo è un altro risultato positivo del nuovo rinascimento contiano. Un risultato scandito dal batticuore rigoristico che evoca quella finale di Supercoppa con la Giuve, con nove rigori battuti (uno di meno di stasera). A proposito di bianconeri: domenica arriva lo Sciamano del Terzo al Maradona e da giorni c’è un dibattito onanistico e surreale su quale accoglienza riservargli: applausi o fischi? Assurdo. C’è pure da pensare? Luciano Spalletti ha riportato lo scudetto in azzurro dopo trentatré anni, meriterebbe solo lodi imperiture – 7

ARBITRO SACCHI. Una partita tutto sommato tranquilla, senza episodi controversi – 6

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