Il Belgio vuole copiare SuperTennis dove Sinner si guarda gratis: “Nessun calciatore è popolare quanto Jannik”
Lanciato nel 2008, raggiunge quotidianamente da 1 a 1,2 milioni di telespettatori, compra i diritti tv ma produce anche i tornei dei circoli

Italy's Jannik Sinner holds the trophy after winning his men's final match against USA's Taylor Fritz on day fourteen of the US Open tennis tournament at the USTA Billie Jean King National Tennis Center in New York City, on September 8, 2024. (Photo by ANGELA WEISS / AFP)
Il successo del Tennis in Italia ha portato fortuna anche a iniziative editoriali come quella di SuperTennis. Lanciata nel 2008 dalla Federazione italiana, l’emittente televisiva è diventata uno dei motori della rinascita del tennis nel Paese, con una missione semplice: riportare lo sport nelle case degli italiani gratis. Una strategia che ha funzionato, riportando in primo piano una disciplina che nei primi anni 2000 aveva perso slancio. I trionfi di Jannik Sinner sono stati un acceleratore. E SuperTennis è diventata oggetto dell’attenzione del portale belga Dh Lesports
Passo dopo passo, il canale ha iniziato ad acquisire diritti: Wta, Coppa Davis, Billie Jean King Cup, poi vari eventi Atp. “Così, progressivamente, la gente ha potuto vedere gratuitamente il meglio del tennis”, spiega Livio D’Alessandro, direttore della rete. Il punto culminante è stato probabilmente l’acquisto dei diritti degli Us Open nel 2023. Parallelamente, SuperTennis produce molti contenuti propri: programmi in studio, reportage, format nei circoli. “Il nostro obiettivo non è solo mostrare come giocano Sinner o Paolini, ma raccontare il tennis di base: i club, i tornei amatoriali, i padri di famiglia che giocano la domenica, le competizioni locali. In Italia ci sono tantissimi circoli e vogliamo dar loro visibilità. Le persone li vedono in tv, poi ci vanno a giocare. È un circolo virtuoso.”
SuperTennis un modello per tutti i Paesi
Un modello esportabile anche altrove, per esempio in Belgio? “Penso di sì, non è un modello legato in modo particolare all’Italia”, risponde D’Alessandro. “Non è una questione culturale o di dimensioni del Paese. Il sistema funziona ovunque. Certo, servono soldi per acquistare i diritti e gestire una tv, ma non è un costo: è un investimento. La Federazione lo recupera grazie alle licenze, ai tesserati e ai ricavi pubblicitari. Non è una tv commerciale, è un investimento per promuovere il tennis.” Un investimento che vale diversi milioni di euro l’anno.
Sul fronte degli ascolti, SuperTennis raggiunge quotidianamente da 1 a 1,2 milioni di telespettatori. “Il pubblico è soprattutto adulto o anziano. Per i giovani abbiamo la nostra piattaforma digitale SuperTenniX, il nostro Netflix interno. È gratuita per i tesserati della Federazione e costa solo 1,99 euro al mese per gli altri, quindi è molto accessibile. Le persone possono scegliere le partite e vedere contenuti on demand.”
Sinner acceleratore dell’esplosione di SuperTennis
Prosegue il giornale belga Dh Lesports.
Se in Italia l’interesse per la racchetta è esploso, il merito è anche di Jannik Sinner. “Bisogna ammetterlo: senza Jannik non avremmo raggiunto questo livello. Certo, il lavoro era già stato fatto: l’organizzazione delle Atp Finals a Torino, ottenuta nel 2020, è precedente alla sua esplosione. Ma con lui tutto è cambiato. Il tempismo è stato perfetto: un grande movimento, una forte visione, dei valori solidi, e all’improvviso un campione straordinario. Anche la fortuna conta, ma la Federazione aveva preparato il terreno.” L’effetto Sinner è stato tale che anche senza i diritti Atp nel 2024, gli ascolti hanno continuato a crescere. “L’anno scorso avevamo solo i diritti Wta – esclusi Coppa Davis e Us Open –, mentre in passato avevamo anche l’Atp. Eppure la nostra audience è superiore al 2022-23, perché Sinner ha fatto scoprire il tennis a tantissima gente. E ora, anche quando non gioca, continuano a seguire le competizioni, comprese quelle femminili.”
Il n° 2 al mondo è oggi più popolare dei calciatori italiani? D’Alessandro sorride: “Al momento non c’è nessun calciatore che possa competere con Sinner. Un esempio: la finale delle Finals di Torino è stata trasmessa da Rai e Sky. Due ore dopo c’era Italia–Norvegia di calcio. E per la prima volta il tennis ha battuto il calcio: 36,6% di share contro 34%. Incredibile, ma è diventata la nostra realtà.” E il direttore di SuperTennis conclude: “Da quando sono nato, 45 anni fa, solo altri tre sportivi sono riusciti in questo: lo sciatore Alberto Tomba, il ciclista Marco Pantani e il pilota Valentino Rossi.”










