Nadal: «il successo è per il 99% duro lavoro e per l’1% talento. Nel calcio con una giocata, vinci. Nel tennis no»

El Paìs riprende l'intervista a Valdano per Movistar: «Puoi allenarti tutte le ore che vuoi, ma se il tuo dritto non va dove vuoi... Non mi sono sacrificato, ho fatto quello che mi piaceva»

Nadal

Spain's Rafael Nadal leaves at the end of the quarter-final singles match between Netherlands and Spain during the Davis Cup Finals at the Palacio de Deportes Jose Maria Martin Carpena arena in Malaga, southern Spain, on November 19, 2024. Retiring tennis superstar Rafael Nadal lost in Davis Cup quarter-finals singles. The 22-time Grand Slam winner will call time on his career in professional tennis at the end of Spain's participation in the tournament in Malaga, after two injury-ravaged years. (Photo by Jorge GUERRERO / AFP)

Rafa Nadal ha “trovato la pace, nel senso che non senti più la responsabilità quotidiana di dover dare il massimo”. Si è fatto intervistare da Jorge Valdano in “Universo Valdano”, il suo programma su Movistar.

Uno dei momenti più intriganti dell’intervista – racconta El Paìs – su cui Valdano orienta la conversazione, riguarda l’archetipo di Nadal, le caratteristiche semplificate del suo gioco: il giocatore dedito, altruista, combattivo, coraggioso, resiliente, con una presenza psicologicamente devastante per gli avversari, un uomo forte come una roccia. Ma il tennis non è forse uno sport di qualità, uno sport in cui a volte una montagna di muscoli viene risolta, sul punto decisivo, con il più delicato movimento del polso? Nadal non si è forse sentito a volte, chiede Valdano, un po’ sottovalutato per il suo tennis, per la sua qualità tennistica? Nadal sorride. Cita il detto, senza un’origine chiara, che il successo è per il 99% duro lavoro e per l’1% talento.

Scrive El Paìs:

Uno dei momenti più intriganti dell’intervista, su cui Valdano orienta la conversazione, riguarda l’archetipo di Nadal, le caratteristiche semplificate del suo gioco: il giocatore dedito, altruista, combattivo, coraggioso, resiliente, con una presenza psicologicamente devastante per gli avversari, un uomo forte come una roccia. Ma il tennis non è forse uno sport di qualità, uno sport in cui a volte una montagna di muscoli viene risolta, sul punto decisivo, con il più delicato movimento del polso? Nadal non si è forse sentito a volte, chiede Valdano, un po’ sottovalutato per il suo tennis, per la sua qualità tennistica? Nadal sorride. Cita il detto, senza un’origine chiara, che il successo è per il 99% duro lavoro e per l’1% talento. Per affermare che ha lavorato molto duramente, si è allenato molto duramente, ha fatto sforzi enormi, ma quello che ha fatto lui, qualcun altro può farlo. In altre parole: se il successo appartiene a chi allena di più il proprio corpo, allora possiamo allenarlo tutti.

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Nadal sostiene essenzialmente un concetto nell’intervista. È piuttosto sorprendente vedere uno dei più grandi tennisti della storia difendere la propria qualità, il proprio talento naturale. Ma Valdano ha ragione. Esiste un mondo immaginario e ristretto di luci lampeggianti in cui si è affermata l’idea che Nadal sia un grande atleta. Che invece di giocare con una racchetta, giochi con una pagnotta. «Puoi allenarti tutte le ore che vuoi, ma se il tuo dritto non va dove vuoi… Non puoi rimanere al massimo livello senza qualità tennistica, è ovvio». «La natura è stata generosa con me”, riconosce. 

«Non ho fatto grandi sacrifici», dice, «quello che ho fatto è stato impegnarmi molto. Non sono stato ossessionato. Sono stato un agonista, e quando non sono riuscito a competere al livello che ritenevo giusto, ho lasciato. Mi piaceva quello che facevo. (…) Mi sono ritirato perché il mio corpo semplicemente non ne poteva più. Ma ero comunque felice di fare quello che facevo».

Il tennis, spiega Nadal, è uno sport basato sulla ripetitività. «Nel calcio, puoi una sola giocata brillante in tutta la partita, non fare altro e vincere comunque», dice. Nel tennis, se fai tre colpi brillanti, puoi perdere la partita. “Nel tennis, è impossibile scomparire”. Rafa Nadal, infatti, non scomparirà mai. 

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