La notizia della morte del Napoli di Conte era fortemente esagerata

Tre a uno all'Atalanta. La solita Napoli autolesionista aveva dato il peggio di sé su Conte. Che invece si conferma fuoriclasse e vince affidandosi agli scontenti Lang, Neres e Beukema

Napoli di Conte

Ni Napoli 22/11/2025 - campionato di calcio Serie A / Napoli-Atalanta / foto Nicola Ianuale/Image Sport nella foto: esultanza gol Noa Lang

La notizia della morte del Napoli di Conte era fortemente esagerata

Mark Twain era tifoso del Napoli, anche se il Napoli non era stata ancora fondato. Ci rifacciamo a lui per il nostro titolo alla larga vittoria (3-1) del Napoli sull’Atalanta. Vittoria che arriva dopo due settimane vissute tra il surreale e il grottesco, in una città che a ogni secondo ci ricorda perché è sempre andata in soccorso del vincitore, pronta a genuflettersi alla dominazione di turno. Una città senza spina dorsale. Due settimane in cui Antonio Conte è stato ridotto a dilettante della panchina, ad allenatore che fa volontariamente infortunare i propri calciatori pur di non rinunciare ai propri metodi. Inutile ripetere le amenità sul non gioco del Napoli, le abbiamo ascoltate per tutto lo scorso anno prima che la piazza – a scudetto vinto – cambiasse idea dalla sera alla mattina.

Ma questa è Napoli. Amen. Incapace di capire che altrove – innanzitutto da Milano – il fuoco di fila su Conte era cominciato perché è Conte il nostro fuoriclasse. Gli avversari lo sanno perfettamente. È a Napoli che fanno fatica ad assimilare questa evidente verità. Cinque giorni di permesso a Torino hanno mandato la città oltre il filo della crisi di nervi. Un’ultima osservazione prima di passare a temi più strettamente calcistici. Se proprio non si hanno nozioni di calcio, è sufficiente affidarsi al capitalismo: ci sono nove milioni (di euro) di motivi per cui Antonio Conte ne sa di più di calcio rispetto a tifosi e a varia umanità.

Passando più strettamente al calcio, Conte ha smentito la narrazione che lo voleva ancorato ai propri principi a dispetto della realtà. E ha rivoluzionato il Napoli. Affidandosi ai tre scontenti della rosa: Beukema, Neres e Lang. Con il ritorno alla difesa a tre. Senza dimenticare che il Napoli sta facendo i conti con un’emergenza di uomini – De Bruyne, Meret, Gilmour, Spinazzola, Lukaku -, il tecnico ha studiato come cambiare registro dopo le recenti opache prestazioni (nonostante il Napoli fosse terzo in classifica ad appena due punti dalla vetta).

I tre hanno risposto. E sono stati grandi protagonisti. Non solo loro, citiamo Di Lorenzo e McTominay. Ma una citazione la merita anche Lobotka. Il Napoli ha chiuso 3-0 il primo tempo con doppietta di Neres e terza rete di Lang. Si è rivisto il Napoli concentrato e pronto a lottare su ogni pallone. E a ripartire. Così ha fatto male all’Atalanta di Palladino. Soprattutto Neres con le sue accelerazioni. Nel secondo tempo, invece, è subentrata un po’ di paura. Complice anche la rete di Scamacca in avvio di ripresa. Lo sport è così, non esiste vittoria semplice. I successi vanno conquistati sul campo, anche e soprattutto con sofferenza. È lunare pensare che il calcio sia solo tattica. E sul 3-1 la paura si è impossessata del Napoli di Conte incapace di tenere palla. Un po’ per la stanchezza. Un po’ per il braccetto del tennista. Conte si è aiutato con le sostituzioni. Prima fuori Rrahmani per Juan Jesus, poi al 69esimo fuori Neres, Lang e Gutierrez, dentro Elmas, Politano e Mazzocchi. Il Napoli è arrivato fino alla fine. E, sia solo per una notte, è di nuovo primo in classifica.

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