Conte e la dirigenza del Napoli si incontreranno oggi per capire come e se andare avanti insieme (Moretto)

Dopo le dure parole di Conte di ieri nel post-gara contro il Bologna, in queste ore le parti analizzeranno gli aspetti di questo momento delicato degli azzurri.

Conte e De Laurentiis napoli Napolista

Ni Napoli 26/06/2024 - presentazione nuovo allenatore Napoli / foto Nicola Ianuale/Image Sport nella foto: Aurelio De Laurentiis-Antonio Conte

Dopo la sconfitta contro il Bologna 2-0 e le dure parole di Antonio Conte nei confronti dei calciatori nel post-gara, il tecnico del Napoli e la dirigenza partenopea si incontreranno per analizzare come procedere e se farlo insieme.

Previsto un incontro tra Conte e la dirigenza del Napoli

Matteo Moretto scrive su X:

È previsto per queste ore un faccia a faccia tra la dirigenza del Napoli e Antonio Conte. Incontro per capire come e se andare avanti insieme. Le parti analizzeranno nel dettaglio ogni aspetto di questo momento delicato.

Le parole del tecnico sono un ennesimo remake (Libero)

Libero, con Claudio Savelli, scrive che le parole di Conte dopo Bologna-Napoli 2-0 sono l’ennesimo remake, il segnale che è cominciato l’addio:

Non è un incidente statistico ma un sintomo perché le prime in classifica contano già 3 sconfitte a testa, quelle che la squadra campione solitamente incassa in una stagione intera. Insomma, il campionato va a rilento, quasi all’indietro come un gambero, e il motivo non è tecnico o economico, ma tattico e filosofico: nessuno sta proponendo qualcosa di nuovo e nessuno sta facendo valere le proprie ambizioni. Nessuno, finora, ha avuto realmente la volontà di fare una stagione “grossa”, di alzare il livello, di provare a scappare. È il campionato dall’accontentarsi o, peggio, del lamento. Il primo attore è stato proprio chi, per blasone e scudetto sul petto, doveva trainare il gruppo: Antonio Conte. Le sue dichiarazioni post-Bologna sembrano l’inizio della fine, l’avvio dell’esplorazione di una via di fuga. Ne fece di simili alla Juventus e all’Inter. E quella frase, «non voglio accompagnare un morto», ricorda sinistramente gli addii al Chelsea e al Tottenham. 

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