Il pallone ufficiale del Mondiale usa l’intelligenza artificiale e “parla” con il Var
Si chiama Trionda, lo fa Adidas, ed è un mostro ipertecnologico: dentro ha un'infinità di sensori e microchip

credit: Adidas
C’erano una volta i palloni. Invece quello che Adidas ha presentato come pallone ufficiale dei prossimi Mondiali lo è ma solo per approssimazione. Si chiama Trionda, e dentro ha tutta la tecnologia possibile per il calcio di oggi.
Leggiamo dal comunicato ufficiale: “Realizzato con una nuovissima costruzione a quattro pannelli per alte prestazioni, la fluida geometria del design riprende le onde rappresentate nel nome ufficiale del pallone. Ogni pannello presenta i colori delle nazioni, rosso, blu e verde, che si collegano a forma di triangolo al centro del pannello, simboleggiando tre nazioni che si uniscono per ospitare il torneo per la prima volta. Ogni nazione ospitante è anche celebrata dall’inclusione di iconografie significative per i paesi, tra cui una stella per gli Usa, una foglia d’acero per il Canada e un’aquila per il Messico. Le icone sono inserite in modo distintivo sui pannelli, oltre ad essere sottilmente impresse sulla base opaca del pallone, fornendo una texture intricata su tutta la superficie, se osservata da vicino. Il design è rifinito con decorazioni dorate, in omaggio al trofeo della Fifa World Cup e con dettagli che rivelano i disegni sulla superficie del pallone: colori da campione per il pallone dei campioni”.
Grafica a parte la cosa interessante sono le prestazioni: “la costruzione a quattro pannelli è progettata intenzionalmente con cuciture profonde e linee in rilievo, posizionate strategicamente insieme alle icone dei paesi, per creare una superficie del pallone che produce una stabilità ottimale, assicurando una resistenza sufficiente e uniformemente distribuita anche quando si trova in aria. Le icone in rilievo forniscono anche il vantaggio aggiuntivo di una maggiore aderenza sul pallone durante il dribbling, o di tiro in condizioni di umidità o bagnato”.
E la tecnologia: “Trionda porta anche l’ultima evoluzione della tecnologia adidas Connected Ball, sotto forma di un innovativo sistema di chip montato lateralmente. Il chip del sensore di movimento Imu (unità di misura inerziale) da 500Hz ora si trova all’interno di uno strato appositamente creato in uno dei quattro pannelli, anziché essere montato centralmente, e tenuto in posizione da un sistema di sospensione. L’aggiunta di contrappesi sugli altri tre pannelli garantisce una continua stabilità e bilanciamento in aria. Fornendo una visione senza precedenti di ogni elemento del movimento del pallone, la tecnologia invia dati precisi sul pallone al sistema Video Assistant Referee (Var) in tempo reale, che, combinato con i dati sulla posizione del giocatore e applicando l’intelligenza artificiale, aiuta gli ufficiali di gara a prendere decisioni più rapide sul fuorigioco”.
Marca lo spiega meglio: “Sviluppata in stretta collaborazione con Kinexon, la tecnologia adidas Connected Ball può anche aiutare gli arbitri a identificare ogni singolo tocco di palla, riducendo il tempo necessario per risolvere specifici episodi, come potenziali falli di mano. La palla riceverà informazioni da un massimo di dodici telecamere (a seconda della sede, ma sempre un minimo di otto) dislocate negli stadi, collegate al sensore di movimento del prodigioso chip che la palla trasporterà al suo interno. Ciò che il pallone non avrà è un Gps per determinare la sua traiettoria, ma sarà dotato di tecnologia goal-line”.