Murray: «Ai miei figli la mia carriera non interessa, ora pensano che io sia un golfista»
Al Times: "Al momento non tiro palle, non mi alleno, non scendo mai in campo a meno che i miei figli o mia moglie non vogliano giocare. Il tennis non mi manca"

Britain's Andy Murray hits a return against Australia's Thanasi Kokkinakis during their men's singles match on day four of the Australian Open tennis tournament in Melbourne on January 20, 2023. (Photo by WILLIAM WEST / AFP) / -- IMAGE RESTRICTED TO EDITORIAL USE - STRICTLY NO COMMERCIAL USE --
“Il rituale mattutino di Andy Murray è una visione di beatitudine suburbana da pensionato”, scrive il Times. “Dopo aver lasciato i figli a scuola, uno dei più grandi sportivi britannici si dirige al Beaverbrook Golf Club e trascorre le sue giornate improvvisamente vuote giocando a golf”.
“I miei figli pensano che io sia un golfista – dice lui nell’intervista – Mi chiedono: ‘Papà, perché giochi tutti i giorni?’. Non ho giocato per 12 anni perché a metà dei vent’anni mi sono operato alla schiena e mi allenavo con dolori. Per fortuna, da quando ho finito è andata piuttosto bene – credo che il problema principale fosse il tennis – e mi piace molto”.
“Penso che derivi dalla mia carriera di atleta professionista. Sono abituato a passare tutto il giorno al centro di allenamento, ad andare in palestra e a fare fisioterapia, è normale per me. So che sto facendo più della maggior parte degli altri, ma sono in una posizione in cui posso farlo perché non devo lavorare durante la settimana”.
Ovviamente non ha rinunciato all’agonismo. Ora l’obiettivo è tentare la qualificazione regionale per l’Open Championship del 2027. Qualsiasi dilettante o professionista nel Regno Unito con un handicap scratch può iscriversi per una quota di 200 sterline. Partecipano circa 2.000 giocatori, di cui circa 100 superano le qualificazioni finali, e 16 si qualificheranno per il Major più antico del golf.
Torna sull’addio al tennis: “Il problema non era il dolore. Era che non avevo il pieno controllo della gamba perché uno dei nervi della schiena era compresso dalla cisti, ma volevo solo giocare a Wimbledon ancora una volta”.
“Non ho smesso perché non mi divertiva più, ho smesso perché fisicamente non potevo farlo al livello che volevo, e ci sono molte storie di atleti che terminano la loro carriera e nel giro di un anno o 18 mesi hanno speso tutti i loro soldi o hanno problemi di salute mentale, quindi sì, quella era una preoccupazione, a dire il vero. Ho passato del tempo nel periodo che ha preceduto la pensione a parlare con gli psicologi su come avrei fatto a farlo“.
“I miei figli non sono molto interessati o preoccupati per quello che ho fatto per la mia carriera. Al momento, non tiro palle, non mi alleno, non scendo mai in campo a meno che i miei figli o mia moglie non vogliano giocare, quindi, sì, non mi manca. A dire il vero, non è stato affatto difficile. Mi sto davvero godendo la vita lontano dal tennis”.
Non ha nemmeno visto la finale del Roland Garros tra Sinner e Alcaraz: “Ho sentito dire che è stata una partita incredibile. Ero su un aereo per l’Irlanda, per giocare a golf”.
“Alcaraz è un golfista mediocre, purtroppo per lui, ma il suo tennis mi ricorda il mio calciatore preferito da bambino, che ho avuto modo di vedere dal vivo un paio di volte: Ronaldinho”, dice Murray.
“Ha tutte queste capacità e abilità, ovviamente vuole vincere, ma gioca con il sorriso sulle labbra. Se arriva il momento di fare qualcosa di divertente, lo fa, e penso che sia questo che lo rende così avvincente, perché non sai mai cosa succederà dopo, quindi mi piace particolarmente guardarlo”
“Ora il mio scopo è la mia famiglia. Non ho una voglia matta di uscire ed esplorare un sacco di cose perché mi accontento di stare a casa. Oggi ho portato due dei miei figli a lezione di golf, poi questo pomeriggio andrò all’allenamento di calcio di mio figlio. Il sabato usciamo sempre per una cena in famiglia. Voglio solo essere presente per tutte quelle cose che mi sono perso quando giocavo. Ho passato così tanti anni lontano da casa, viaggiando, mettendo la mia carriera al primo posto. Ora sento di stare recuperando un po'”.