Andy Diaz: «A 25 anni a Cuba mi consideravano già vecchio»

Al Messaggero: «Quattro anni fa avevo avvisato mamma che non sarei tornato più a Cuba, perciò non gareggiai alle Olimpiadi». Oggi la sua finale del salto triplo.

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Italy's Andy Diaz Hernandez competes during the men triple jump final of the European Athletics Indoor Championships at Omnisport in Apeldoorn on March 8, 2025. JOHN THYS / AFP

L’atleta azzurro del salto triplo Andy Diaz ha rilasciato un’intervista al Messaggero prima della sua finale ai Mondiali di atletica di Tokyo, che si terrà oggi dalle 13:50.

Andy Diaz: «A 25 anni a Cuba mi consideravano già vecchio»

Che Andy vedremo oggi?

«Quello di sempre. Io sono nato pronto».

Quattro anni fa a Tokyo fece una scelta che cambiò la sua vita:

«Avevo avvisato mamma che non sarei tornato più a Cuba. Perciò a Tokyo 2021 non gareggiai. Avevo già deciso il mio futuro e c’era l’Italia. Chiamai su Instagram Fabrizio Donato e gli chiesi aiuto perché non avevo niente. E volevo comunque fare atletica. Fabrizio parlò con un amico e poi mi diede tutte le informazioni per chiedere l’asilo politico».

Per Cuba non ha voluto più gareggiare…

«Cu sono cose che non funzionano nella mia terra. Ho capito che se volevo ottenere il massimo, avrei dovuto lasciare l’isola. A 25 anni mi consideravano vecchio, ma vedevo Fabrizio che a 40 anni ancora saltava ed era fortissimo. Insieme stiamo andando bene, possiamo dirlo».

Per molti lei è il grande favorito:

«L’inverno è andato molto bene, ho vinto due ori. Poi ho avuto qualche problema fisico, con cui devo fare i conti dall’anno scorso. So di ambire a qualcosa di importante: non resta che gareggiare».

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